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“Nonni vigili”, altro bando deserto: il Comune di Follonica rinuncia e salta il servizio

di Michele Nannini
“Nonni vigili”, altro bando deserto: il Comune di Follonica rinuncia e salta il servizio

Troppo strette le maglie della normativa: le associazioni non partecipano

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FOLLONICA. Due tentativi andati a vuoto con la burocrazia che si scontra con la buona volontà. Così anche quest’anno non sarà attivato a Follonica il servizio di sorveglianza degli alunni all’ingresso e all’uscita delle scuole. I “nonni vigili”, così erano amichevolmente conosciuti nella città del golfo, rimarranno quindi anche per il 2024 un ricordo del passato perché le leggi cambiano e non si può derogare a quello che prevedono norme e codici. Il Comune di Follonica ci ha provato due volte, lo scorso agosto quando venne pubblicata la prima manifestazione di interesse e poi ancora a ottobre. Un anno con possibilità di estensione per due stagioni, nel caso in cui il servizio fosse andato a regime senza problemi. Invece la sorveglianza non partirà perché nessuno ha avanzato la propria candidatura per svolgere il compito: troppo strette le maglie dell’avviso di ricerca per poter avere qualche risposta positiva.

I nodi

Nei due tentativi infatti il requisito principale che il Comune di Follonica ha deciso di inserire era quello di essere enti iscritti al Runts (registro unico nazionale del Terzo settore) da almeno sei mesi; e quindi associazioni con finalità sociali e di soccorso, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, impegnati nella costante e prevalente promozione di attività legate alla socialità, alla prevenzione e alla sicurezza.

Tutt’altro panorama rispetto ai soggetti che si erano occupati a partire dalla fine degli anni Novanta di aiutare i bambini ad attraversare la strada, accompagnarli all’ingresso della scuola o ancora indicare e incentivare l’uso dei passaggi pedonali: allora furono associazioni come l’Auser a garantire, appunto con i “nonni vigili”, il servizio mentre stavolta gli stessi volontari e gli stessi gruppi non avrebbero probabilmente potuto nemmeno partecipare al bando. O comunque hanno deciso che non c’erano le condizioni per aderire.

Dopo che il primo tentativo era andato deserto il Comune ci aveva riprovato cercando anche di veicolare in maniera più capillare l’iniziativa, ma sempre con il requisito essenziale, per le associazioni interessate a partecipare, dell’iscrizione da almeno sei mesi al Runts. Troppo importante è infatti il patrimonio di disponibilità che da sempre il mondo del volontariato ha garantito nelle numerose iniziative sociali nella città del golfo per non provare un nuovo tentativo di manifestazione di interesse.

Ma anche il secondo passaggio non ha visto nessun gruppo proporre il servizio costringendo quindi l’amministrazione a prendere atto dell’impossibilità di ripristinare la sorveglianza che avrebbe dovuto svolgersi presso la scuola media dell’Ilva, quella di via Gorizia e presso le scuole elementari di via Cavour, via Buozzi, via Cimarosa e via Palermo, quest’ultima attualmente ospitata all’asilo di via Marche e alla media con ingresso da via Giacomelli.

I costi

Per coprire il costo del servizio, fissato nel primo bando in 10mila euro in caso di svolgimento della sorveglianza per tutto il periodo dell’anno scolastico, ma poi sceso con la seconda manifestazione di interesse a causa del ridotto numero di mesi successivamente previsti, il Comune aveva destinato 5mila euro degli utili del 2021 della farmacia comunale: somma che è stata recentemente svincolata da tale utilizzo confermandone però l’uso per scopi di utilità sociale.

La scelta è stata quella di destinare i 5 mila euro a una finalità comunque strettamente connessa alle esigenze specifiche delle scuole ovvero all’assistenza scolastica personale in favore di alunni con disabilità, a occuparsi della realizzazione del servizio sarà il CoeSo società della salute. Toccherà poi alla nuova amministrazione la prossima estate valutare se provare nuovamente a ripristinare la sorveglianza degli alunni delle scuole follonichesi o se abbandonare definitivamente l’idea arrendendosi alle maglie delle normative e della burocrazia.

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