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Grosseto, coltellate alla stazione: «È stato un tentato omicidio». Fermato un giovane

di Pierluigi Sposato
Grosseto, coltellate alla stazione: «È stato un tentato omicidio». Fermato un giovane

Il responsabile individuato dai carabinieri: con lui è stato fermato anche un diciassettenne connazionale. La ricostruzione dei fatti

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GROSSETO. L’accusa è di tentato omicidio, perché la coltellata vibrata alla schiena sarebbe stata potenzialmente in grado di lesionare organi vitali. E sarebbe stato lui a sferrarla nel corso dell’aggressione avvenuta lunedì sera nei pressi della stazione ferroviaria di Grosseto. Ma lui nega di aver voluto uccidere e spiega che non aveva nemmeno intenzione di far del male a nessuno.

Lui, un cittadino tunisino di 20 anni, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della Procura, dopo le indagini svolte dai carabinieri del Nucleo operativo. Con lui è stato fermato anche un diciassettenne connazionale: di lui però si dovrà occupare il Tribunale per i minori di Firenze. E ieri pomeriggio in Tribunale si è tenuta l’udienza di convalida per il provvedimento chiesto dalla sostituta procuratrice Valeria Lazzarini. L’indagato, assistito dall’avvocato Gabriele Dell’Unto di Pisa, ha dato la sua versione dei fatti, in una breve dichiarazione resa con l’aiuto dell’interprete. La giudice delle indagini preliminari Cecilia Balsamo si è riservata la decisione, che potrebbe essere sciolta questa mattina. Il giovane uomo è così tornato in carcere, dove era stato portato subito dopo le formalità del fermo.

L’Arma ha così ricostruito l’episodio di sangue: cinque persone si erano avvicinate a un uomo, anche lui di nazionalità tunisina, che avrebbe provato ad allontanarsi intuendo le cattive intenzioni. Ma sarebbe stato inseguito, raggiunto e circondato: l’aggressione sarebbe stata completata appunto con un colpo di coltello alla schiena, l’uomo sarebbe stato raggiunto anche alle gambe dalla lama. Era stato dato l’allarme, qualcuno aveva chiamato l’ambulanza, era sopraggiunto un equipaggio del 118 che aveva subito valutato come gravi le lesioni riportate, al punto che ancora ieri il ferito era ricoverato con prognosi riservata. Secondo i carabinieri, il parere dei sanitari sulle condizioni della vittima è chiaro: il soggetto, ricoverato, presenta lesioni gravi, e benché le sue condizioni siano al momento stazionarie, le ferite da lui patite avrebbero potuto essere letali. Ed è stata proprio l’idoneità delle coltellate inferte alla vittima a cagionarne l’eventuale decesso che ha permesso alla Procura di qualificare il fatto come tentato omicidio. Il presunto autore è stato identificato e così da via Monterosa è partito un provvedimento di fermo di indiziato nei suoi confronti, perché appunto ritenuto colui che avrebbe sferrato la coltellata o le coltellate potenzialmente mortali. Secondo l’ipotesi di accusa che ha sostenuto la richiesta del fermo, l’azione commessa avrebbe dimostrato un’elevata pericolosità sociale e l’indagato, non avendo fissa dimora, potrebbe rendersi facilmente irreperibile.

Come i carabinieri sono arrivati all’identificazione dell’indagato? I militari si sono attivati subito dopo i fatti, raccogliendo gli elementi subito disponibili. In particolare, riferisce l’Arma, sono risultate determinanti le informazioni fornite da alcuni testimoni che avevano assistito all’aggressione, e che hanno restituito elementi ritenuti essenziali alla ricostruzione dei fatti accaduti, nonché all’identificazione dell’accoltellatore. L’uomo è stato individuato giovedì pomeriggio, in città, e subito sottoposto al fermo: è stato portato nel carcere di via Saffi, in attesa di comparire in Tribunale.

Le indagini dei carabinieri non sono ancora terminate: proseguono per chiarire meglio la dinamica dei fatti, le motivazioni alla base dell’aggressione, nonché la definizione dei ruoli degli altri componenti del gruppo.

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