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Covid, quarta dose al 25 per cento dei fragili

Covid, quarta dose al 25 per cento dei fragili

Asl: «Dichiarate i test casalinghi, sono fondamentali per il richiamo»

19 agosto 2022
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GROSSETO. L’età avanzata porta consiglio. Ancora una volta la saggezza popolare trova riscontro nella realtà dei fatti, con un tasso di inoculazione della quarta dose che, in provincia, sale in proporzione diretta al numero delle candeline.

La fascia over 90 ha infatti raggiunto il 47 per cento di persone che si sono presentate per ottenere il richiamo del vaccino. Una percentuale che declina inversamente all’età anagrafica: si sono fatti inoculare la quarta dose – rispettivamente – il 45 per cento degli 80-89, il il 20,3 per cento dei 70-79, e infine solo l’11,4 per cento dei 60-69.

«Tutta la fascia 60-70 è debole», evidenzia Giorgio Briganti, direttore del Dipartimento prevenzione di Asl Toscana sud Est, che tuttavia sottolinea come «rispetto a questi stessi giorni di un anno fa, quando avevamo 33 casi covid, oggi ne abbiamo 111: un dato che dipende dalla variante omicron».

Briganti sottolinea poi che «un mese fa avevamo il triplo di persone positive rispetto a oggi; ma, più o meno, lo stesso tasso di ospedalizzazione», ma avverte: «Esiste una realtà sommersa dei tamponi casalinghi, della quale Asl non può sapere nulla».

Una realtà sommersa che riveste un’importanza fondamentale per chi deve fare la quarta dose; ma non solo. «Oggi i sintomi covid sono lievi, e chi scopre di esser e positivo può sottovalutare la situazione», premette il direttore del Dipartimento; e spiega: «Ufficializzare ad Asl la propria positività, anche ai fini della propria situazione anticorpale e vaccinale. A settembre – ricorda – arriva il nuovo vaccino».

Briganti svela infine un’anomalia tutta grossetana. «Per quanto riguarda il totale delle persone positive registrate nel nostro territorio, la quota parte della provincia di Grosseto emerge come non coerente con la popolazione normale della zona», racconta. Traduzione: troppi casi per pochi residenti. e il direttore di Dipartimento conclude: «Credo che questo numero un po’ più alto dipenda dai turisti che hanno deciso di trascorrere le vacanze qui».


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