Il Tirreno

Grosseto

In quattro librerie c’è grande qualità. Il ministero assegna riconoscimenti

Maurizio Caldarelli
Massa Marittima. La libreria Matozzi. In alto a sinistra Federica Falconi della Mondadori in corso Carducci a Grosseto
Massa Marittima. La libreria Matozzi. In alto a sinistra Federica Falconi della Mondadori in corso Carducci a Grosseto

Due in città e due in provincia: i titolari tra soddisfazione e problemi

08 agosto 2022
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GROSSETO. Due librerie di Grosseto, la Mondadori di corso Carducci e la Palomar Ubik di piazza Dante e altrettante in provincia (la Sognalibro di piazza Madonna a Castel del Piano e la Libreria Matozzi di via della Libertà a Massa Marittima) sono state inserite da una commissione giudicante del ministero della cultura nell’elenco triennale delle librerie di qualità.
Un riconoscimento riservato alle librerie in possesso dei requisiti stabiliti dal decreto ministeriale n. 115 del marzo 2021. In Toscana ce ne sono 44. Soddisfazione è stata espressa da Federica Falconi, titolare della Mondadori in corso Carducci. «Abbiamo partecipato ad un bando nazionale – racconta – con un modello da compilare che aveva varie specifiche che ho inviato tramite pec. Tra il 2020 e anni successivi abbiamo continuato a promuovere eventi nonostante le limitazioni del Covid». «Ci siamo reinventati – prosegue – anche quando all’inizio il lockdown era totale per tutti e portavamo i libri all’edicola di Porta Corsica e collaboravamo con loro come punto di ritiro. Ci siamo specializzati nelle consegne gratuite in città con tutte le precauzioni possibili e con vari mezzi di pagamento tra cui il pos portatile. Poi abbiamo anche iniziato a spedire libri in tutta Italia e abbiamo documentato tutte le nostre iniziative. Le attività in libreria, la quantità di ore in cui siamo abitualmente aperti, i corsi per adulti e ragazzi, gli eventi online, il giusto e costante utilizzo dei social, fra le tante richieste per aspirare “all’Olimpo della qualità”». Federica Falconi, che nel 1994 fece una scommessa, prendendo le redini di una libreria storica come la Signorelli, si dice «fiera di diffondere la storia della mia libreria, perché certi risultati non sono mai un caso, si conquistano con impegno, costanza, tenacia, curiosità, e un’incontenibile, inarrestabile passione per il proprio lavoro. Un motivo in più per guardare avanti cercando di dare sempre il meglio». Federica Falconi guarda anche avanti: «Nel 1994 entrai in società con la Popolare, poi sono subentrata come Gulliver e quindi Mondadori. Tra l’altro la libreria di Grosseto è la più antica del gruppo. Credo nella forza del franchising, il futuro delle librerie per vari motivi, a livello di gestione dei vari editori, è nel franchising. Resisteranno solo i bravi librai e e librerie di quartiere».
Da 34 anni chi dice libri a Grosseto dice anche Palomar, la libreria di Massimo Marinozzi e Monica Volpi, che sono entrati nelle librerie di qualità, con soddisfazione e un velo di tristezza: «Nell’elenco c’è anche il punto vendita di Siena, che abbiamo chiuso». «Il ricononscimento – aggiunge Massimo Marinozzi – mi riempie di gioia, un meritato premio ai nostri 34 anni di lavoro. La differenza tra noi e le altre librerie è che noi non abbiamo venduto solo i libri: abbiamo cominciato a far parlare gli autori, a discutere dei libri nei nostri locali; dopo venti, trent’anni hanno cominciato gli altri. Avevamo preso la strada buona. L’economia ha poi arrestato tutto. Ricordo come adesso la prima presentazione, con il filosofo Aldo Giorgio Gargani, ma ci sono stati altri personaggi famosi come il regista Marco Bellocchio, Sandro Veronesi, Giovanni Veronesi, fino ad arrivare, nei giorni scorsi, a Pupi Avati. Abbiamo avuto anche qualche grossetano, ma abbiamo sempre privilegiato l’aspetto nazionale». Da qualche mese Palomar ha come partner Ubik. «Per noi non è cambiato niente – precisa Marinozzi – Ubik è il distributore, la Palomar è indipendente, decido io gli aspetti culturali, insieme a Monica Volpi». Marinozzi misura anche la febbre alle librerie. «L’economia – sostiene – è stata distrutta. Amazon prima del 2019 aveva il 19% del mercato, ma durante la pandemia è balzato al 56%. Questo vuole dire che le librerie schiantano, non resistono alla crisi. La Feltrinelli ha lasciato la galleria Sordi a Roma e alcune librerie stanno andando via dal centro di Milano per andare a Melegnano. Il mondo dei libri è in crisi. Siamo stati bravi, quando ci siamo trasferiti sotto i portici, a mettere nei nostri locali un punto bar, per una più ampia socialità. Un briciolino di aiuto in una fase difficile». 
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