Il Tirreno

Grosseto

Dario Vella. L’artista della periferia che fa rinascere i muri cadenti

Silvano Polvani
Dario Vella. L’artista della periferia che fa rinascere i muri cadenti

In questi giorni sta lavorando sulla facciata esterna del mercato coperto

05 luglio 2022
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FOLLONICA. «Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi». È una frase di Pablo Picasso che ben si addice a Dario Vella, artista follonichese dalla notorietà nazionale e oltre. Classe 1979, ufficialmente in attività dal 2005, la sua produzione affonda le radici nei graffiti e nella street art dei primi anni 90. Dario collabora con gallerie d’arte e partner privati istituzionali, a livello nazionale e internazionale, pur restando fedele alle origini riversando la sua creatività in numerosi eventi di street art.

Lo incontriamo nel pieno della sua attività, in equilibrio su uno scaleo, impegnato con i suoi pennelli e bombolette a dare una decorazione emozionale alla facciata esterna del mercato coperto. Passanti e curiosi lo osservano ponendo domande. La sua fatica inizia all’imbrunire, impossibile lavorare a 35 gradi, per protrarsi sino a notte fonda, spesso sino all’alba in compagnia degli ultimi ritardatari, i “gufi” che nell’incanto della notte sembrano incoraggiarlo. Nel momento creativo, racconta di lui Carlo Tardani, il fotografo che con i suoi scatti lo ha accompagnato in gran parte della sua fatica, non sente la fame o la sete, si dimentica i suoi impegni, si scorda della stanchezza, del sonno e di ogni bisogno.

L’idea è quella di raccontare, con il disegno e i colori, la storia di un insediamento commerciale e culturale che nell’immagine collettiva rappresenta la storia, la tradizione e la memoria di Follonica. La Follonica degli anni Cinquanta e del boom economico, che riuscì a riscattarsi dalla miseria della guerra. Il mercato coperto da sempre in piazza XXIV Maggio o piazza del Mercato, un mercato che nel tempo si è modificato sino a prendere l’attuale conformazione nella riqualificazione degli spazi così da permettere di esaltare al meglio le eccellenze del territorio. All’interno, è questa l’idea dell’assessore al commercio e alle attività produttive Alessandro Ricciuti, sarà possibile presentare prodotti od organizzare show cooking. Insomma, un luogo dove mettere in vetrina le produzioni locali, sostare e mangiare, immaginato sul modello del Mercato Centrale di Firenze ma anche su quello delle Vettovaglie di Livorno, il tutto ripensato su scala follonichese.

Dario è nato a Piombino, frequenta il liceo artistico a Grosseto, sin da piccolo la sua passione è il disegno. Il suo primo lavoro a Follonica è il murale del sottopassaggio di via Massetana. Nasce come grafico pubblicitario ma di lavori ne fa tanti: da carrozziere esegue le aerografie su moto e caschi, per un’azienda di tende da sole cura la parte grafica realizzando loghi, scritte, disegni sulle stoffe.

A un certo punto dice basta e insegue il proprio sogno. È attratto dai graffiti. La sua produzione si sviluppa sui più svariati supporti, usando spray, rulli o vernici al quarzo e utilizzando molti materiali da riciclo.

Sin da ragazzo il deposito dei treni lo tenta, il muro cadente e crepato lo seduce. Il muro, racconta, ha sempre una storia, un passato, un vissuto. È stata sempre una passione che ha condiviso con i ventenni di allora attratti dalla street art. L’emozione di portarsi la notte nelle periferie degradate e dare a quei muri fatiscenti un arricchimento di figure così da renderli arredo, non macchie o imbrattature, nuova vita per i muri screpolati.

Ne è passato di tempo da allora. Oggi Dario, solo in questo primo sorcio del 2022, ha esposto le sue opere al Principato di Monaco sulle terrazze davanti al Casinò di Montecarlo con i big della street art mondiale, ha ricoperto le pareti della Pinacoteca di Follonica con le sue opere che fanno parte della mostra “il Mare comincia da qui” lanciando il messaggio che il cambiamento comincia da noi.

Dario rifugge dai riflettori: «Creare opere è una responsabilità verso la comunità. Il mio compito è lanciare messaggi a chi avrà voglia di recepirli».l


 

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