Il Tirreno

Grosseto

De Martis a sindaco e assessore «Vogliamo parole di condanna»

Carlo De Martis* ; *Capogruppo di Grosseto Città Aperta nel consiglio comunale di Grosseto
De Martis a sindaco e assessore «Vogliamo parole di condanna»

Il capogruppo di Grosseto città aperta cita il sindaco di Teramo  che bollò l’amministratore delegato come sgradito alla comunità 

31 dicembre 2021
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LE REAZIONI/2

Quando, nel 2019, Nicola Di Matteo e il suo “curriculum” di agghiaccianti dichiarazioni sulla camorra approdarono a Teramo, il sindaco della città abruzzese non lasciò dichiarò, senza se e senza ma, che, per quelle dichiarazioni, Di Matteo non era gradito. Che dicono, oggi, il sindaco e l’assessore allo Sport di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Fabrizio Rossi?

A chiederlo è Carlo De Martis, capogruppo di Grosseto Città Aperta in consiglio comunale.

«La camorra è una montagna di merda, come ebbe a dire Peppino Impastato a proposito della mafia», dice De Martis. «Sembrerebbe un’affermazione scontata, ma in realtà così non è, almeno non per tutti. Non lo è per il neopresidente del Grosseto calcio, Nicola Di Matteo, al quale, nei giorni scorsi, la famiglia Ceri ha ceduto la società». De Martis ricorda una dichiarazione rilasciate da Di Matteo nel 2019, quando si presentò al Teramo calcio come nuovo amministratore delegato: «Per lei la camorra è una montagna di merda? Sì o no? Una montagna di merda no, sinceramente, è una scelta di vita», disse Di Matteo. «Questa è altre dichiarazioni di Di Matteo fecero il giro d’Italia – ricorda De Martis – e lo costrinsero a lasciare l’incarico, con tanto di sospensione da ogni evento ufficiale comminata dalla Lega Pro, e di segnalazione alla Procura Federale. Il sindaco di Teramo all’epoca fu molto chiaro: «La camorra – disse – è una scelta di morte e non di vita. Nessun cittadino teramano si riconosce in parole che non denuncino come la camorra, al pari di ogni altra organizzazione criminale di stampo mafioso, sia sopraffazione, delinquenza, dispregio delle leggi e della libera convivenza. Non possiamo accettare che chi si unisce alla nostra comunità in qualche modo giustifichi o “rispetti” quei comportamenti, quelle scelte di vita e quella cultura». Oggi Di Matteo sbarca a Grosseto «e avremmo gradito sentire anche il sindaco e l’assessore allo Sport della nostra città pronunciare parole dello stesso tenore di quelle del sindaco di Teramo – dice De Martis –. È inaccettabile che lo sport, che il nostro sport, possa identificarsi con figure che ritengono normale qualificare la camorra come “una scelta di vita”. Lo sport è lealtà, è sacrificio, è rispetto. Lo sport è passione, è socialità, è impegno. Lo sport è educazione e formazione, specialmente per i più giovani. La camorra è morte, è violenza, è la negazione di ogni forma di rispetto verso l’altro. La camorra, con le parole di Impastato, che sacrificò la propria vita alla lotta alla mafia, è una montagna di merda».



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