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Circa 7.500 tamponi già fatti agli studenti e non ancora pagati dall’Asl alle farmacie

Elisabetta Giorgi
Circa 7.500 tamponi già fatti agli studenti e non ancora pagati dall’Asl alle farmacie

Gap nel sistema sanitario informatico che non “legge” i dati Da mesi i professionisti aspettano di riscuotere 83mila euro 

29 agosto 2021
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Elisabetta Giorgi

GROSSETO. Per tre mesi una decina di farmacie maremmane hanno effettuato gratuitamente agli studenti migliaia di tamponi, ma non hanno ancora riscosso nulla dall’Asl Toscana sud est per il servizio reso.

Il sistema informatico regionale, a quanto pare, non riconosce i dati sui tamponi fatti e così finora l’Asl non ha fatturato nulla. Sono 7.592 i test antigenici effettuati solo nelle farmacie private tra Grosseto, l’Argentario o Scarlino, 83.507 euro il conto complessivo che l’Asl deve ancora pagare. In misura minoritaria sono coinvolte – oltre alle farmacie private – anche quelle comunali. I mesi scorsi era stato stretto un accordo (per tutte e tre le Asl Toscane) tra la Regione Toscana e le organizzazioni sindacali Federfarma (associazione titolari di farmacie) e Cispel (farmacie comunali) in base al quale non solo gli studenti, ma anche i loro familiari e il personale scolastico potevano fare gratuitamente un test rapido in farmacia. Funzionava così. Dall’8 marzo al 15 giugno era previsto un tampone gratuito al mese a persona. Le farmacie sottoponevano a screening rapido studenti e familiari senza farli pagare, intanto registravano l’esito sul portale regionale Sispc (sistema informativo sanitario della prevenzione collettiva) per consentire il tracciamento dei positivi. Tutto registrato e inserito nel portale. Era poi prevista la riscossione dall’Asl al costo di 11 euro per ogni test effettuato. Lo screening era rivolto, su base volontaria, non solo agli scolari e studenti fino a 18 anni di tutte le scuole di ogni ordine e grado, a quelli universitari, dei percorsi di istruzione e formazione professionale e al personale scolastico, ma anche ai genitori, altri familiari (sorelle, fratelli) e nonni non conviventi. La fatturazione doveva avvenire mese per mese, come per gli altri servizi fatti per l’Asl e incassati mensilmente. Massiccia l’adesione. In provincia di Grosseto una decina di farmacie private ha effettuato migliaia di test anche con “spese vive”, mettendo al lavoro pure personale esterno (infermieri o biologi) retribuito dai farmacisti ancor prima che questi riscuotessero dall’Asl. Nessun farmacista ha ancora incassato, pur avendo effettuato complessivamente da marzo a giugno oltre 7mila tamponi agli studenti e ai loro familiari, per oltre 80mila euro (a 11 euro a tampone). La questione riguarda anche le farmacie comunali di cui al momento non abbiamo dati. I ritardi nei pagamenti riguardano tutta l’Asl Toscana sud est: anche Siena e Arezzo. In Maremma c’è chi deve incassare 5mila e chi 20mila euro a seconda del numero di tamponi eseguiti. Tamponi che erano stati correttamente caricati dai farmacisti all’interno dell’applicazione regionale Sispc, ma «non letti» e non leggibili a quanto pare dall’Asl nel sistema informatico per via di un gap tecnico.

Come spiega Alfredo Discepoli, presidente provinciale di Federfarma, tra le farmacie e l’Asl c’era un accordo temporale per il quale «noi pensavamo di poter fatturare e l’Asl doveva pagare mensilmente come per gli altri servizi, o anche a giugno una volta finita la scuola, ma ciò non è avvenuto. L’Asl ha spiegato di non avere la sicurezza del dato, non riuscendo a verificare nel sistema il numero dei tamponi effettuati», dice il presidente. A fronte di questo, i farmacisti si sono mobilitati e detti disponili a portare le dimostrazioni cartacee degli avvenuti tamponi (avendo le autocertificazioni in mano). Dopo i malumori, gli incontri e ripetuti tentativi di chiarimento tra farmacisti e azienda sanitaria, ora l’Asl ha fatto sapere di sbloccare la situazione facendo comunque effettuare ai farmacisti «la fatturazione dei tamponi svolti su base mensile», pur non avendo nemmeno ora – presumono i farmacisti – la certezza del dato nel sistema. «Siamo in attesa di ulteriori sviluppi».

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