Il Tirreno

Grosseto

massa marittima 

Calcio violento al cane La deputata Brambilla annuncia un esposto

Giovanna Mezzana

28 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





massa marittima. C’è anche la deputata Michela Brambilla tra coloro che intervengono sul video che da giorni circola sul web e che ritrae il notissimo animal trainer per il cinema Claudio Mangini, 57 anni, originario di Massa Marittima, sferrare un violento calcio a un lupo cecoslovacco che tenta di aggredire un lagotto romagnolo. «E poi incalzare l’animale – dettaglia Brambilla, cogliendo un aspetto tralasciato dal popolo del web – sottoponendolo a stress e torture psicologiche, fino a ottenere la sua completa sottomissione. È un evidente caso di maltrattamento, di sofferenza non solo fisica ma anche psichica volutamente inflitta».

Contattato dal Tirreno dopo la denuncia dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente-Aidaa, che ipotizza «il reato di maltrattamento di animale», Mangini – che oggi non vive a Massa Marittima ma che anche in città è molto conosciuto – aveva spiegato nel dettaglio quel video, «girato quattro anni fa in un campo di un ettaro fuori dalla provincia di Grosseto» e «realizzato da qualcuno che aveva assistito alla sessione di recupero comportamentale» «terminata un’ora prima» dell’episodio incriminato. Mangini aveva spiegato di «essere stato costretto a intervenire in un modo», «che poteva sembrare sproporzionato», perché il lupo «era molto pericoloso»: «A tutela di tutti i presenti e del cane stesso, vista la presenza (non si vedono nel video, ndr) di quattro pastori abruzzesi che avrebbero potuto sbranarlo, scatenando l’effetto-branco». «Se si trattava di un cane “morsicatore” – interviene Brambilla– con precedenti di aggressioni, Mangini dovrebbe spiegare perché quel cane è stato lasciato libero in un recinto, con altri cani, con proprietari o conduttori. Forse per simulare attacchi e mostrare il funzionamento del “metodo Mangini”? Enpa, Leidaa, Lav, Lndc e Oipa hanno deciso di presentare un esposto-denuncia alle autorità perché valutino il comportamento e metodo del preparatore. La crudezza delle immagini e la violenza impiegata contro l’animale sono tali da rendere necessario un controllo di legalità». –

Giovanna Mezzana

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni