Il Tirreno

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rigenerazione urbana 

Un angolo verde recuperato e “presidiato” dalle cinciallegre

Un angolo verde recuperato e “presidiato” dalle cinciallegre

27 aprile 2021
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grosseto. La volontà di mettere a disposizione l’archivio fotografico e di allestire un museo in un luogo pubblico da recuperare non deve stupire. Già in passato l’Archivio fotografico Fratelli Gori ha teso la mano alla comunità.

Prova ne è il luogo scelto per la conferenza stampa di ieri mattina, l’angolo verde all’incrocio tra via Porciatti e via Derna – per l’occasione decorato nei toni del rosa con un arredo di piante e fiori offerto da Guya, Giulia e Gianni di “Fiori in piazza” (in piazza de Maria) – che tempo fa il Comune ha assegnato all’Archivio a seguito di un patto di collaborazione per la rigenerazione urbana.

«Con gli uffici comunali ci stiamo occupando della cura del verde – spiega Giovanni Gori – e in applicazione dei criteri della lotta integrata abbiamo posizionato due nidi di cinciallegre che sono ghiotte di processionarie, insetti che infestano le conifere come questi cedri che ci fanno ombra». Terminata l’emergenza sanitaria questo spazio potrà ospitare esposizioni, incontri e piccole esecuzioni musicali. «Confidiamo che Acquedotto del Fiora, in collaborazione con l’amministrazione comunale, accolga la richiesta di installare una casetta dell’acqua a servizio del quartiere, che vorremmo dotata di un erogatore anche per animali», dice Gori.

L’angolo verde è a fianco del palazzo che ospita il Fondo Archivio Gori, al civico 6 di via Porciatti, e ha davanti la piazza di recente intitolata proprio ai fratelli fotografi Gori, su istanza dell’Archivio accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale. La nascita di un museo oltre la strada, nella troniera dell’ex acquario, sarebbe una nuova tappa di questo percorso di cura e more verso il bene pubblico. «In un momento di crisi come questo – dice ancora Gori – non è pensabile di chiedere soldi agli enti pubblici. E se il Comune ha difficoltà a gestire tutti i suoi numerosi spazi, ben venga il privato, in chiave di sussidiarietà». —

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