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Appello Concordia al via dal 28 aprile

Pierluigi Sposato
Appello Concordia al via dal 28 aprile

Schettino, fissato l’inizio del procedimento a Firenze. Il comandante era stato condannato a 16 anni e 1 mese

21 febbraio 2016
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GROSSETO. La data non è stata ancora comunicata ufficialmente ma alla notifica degli avvisi manca veramente poco: è il 28 aprile.

Sarà in questo giorno che inizierà il processo in Corte di appello nei confronti di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata il 13 aprile 2012. Un appello che si svolgerà a Firenze e che è frutto del ricorso di tutte le parti contro la sentenza che l’11 febbraio dell’anno scorso ha condannato Schettino a 16 anni di reclusione e a un mese di arresto per tutti i reati contestati dalla Procura, dall’omicidio colposo plurimo alle lesioni colpose plurime, dal naufragio colposo alla violazione delle norme di prevenzione infortuni, fino all’abbandono della nave.

Ha presentato ricorso la Procura, che ritiene esigua la pena erogata di fronte alle richieste (26 anni). Ha presentato ricorso la difesa di Schettino, che ritiene eccessiva la pena. Hanno presentato ricorso decine di parti civili, che si ritengono insoddisfatte dal riconoscimento dei danni. Dopo il deposito della sentenza, a luglio, gli appelli erano stati depositati in cancelliera fino alla fine di ottobre, per poi partire per Firenze. Adesso, a quasi quattro mesi di distanza, esaminate le ragioni degli appelli, i giudici fiorentini si apprestano a comunicare la data della prima udienza, e soprattutto a trattare la posizione del comandante. Questi di recente ha aggiunto di suo pugno un atto (i suoi «personali motivi di appello»), indirizzato appunto ai giudici, in cui Schettino chiede che vanga valutato il suo «tratto umano». Le 192 pagine dell’impugnazione presentate dall’avvocato Donato Laino hanno trattato vari temi, dalla personalità dell’imputato al diesel generatore di emergenza, dal timoniere Rusli Bin al alla variazione di rotta, dal radar alle responsabilità degli altri componenti dell’equipaggio, dalla colpa cosciente all’abbandono della nave.

Sarà il sostituto procuratore Alessandro Leopizzi a sostenere le ragioni dell’accusa davanti ai giudici fiorentini, condensate nell’appello di 52 pagine - il primo a essere presentato in ordine di tempo (era il settembre scorso). Per Sc hettino, che ha altri due procedimenti connessi pendenti davanti al Tribunale di Grosseto, si annuncia un altro tour de force. Senza dubbio meno lungo delle 70 udienze in cui si era articolato il procedimento di primo grado. Ma non per questo meno difficile.

 

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