Il Tirreno

Grosseto

La storia. Il bagnino dell’Ultima spiaggia racconta l’episodio avvenuto domenica scorsa

Enrico Contini, professione soccorritore

<strong>SALVATAGGIO.</strong> Contini sull’acquascooter
SALVATAGGIO. Contini sull’acquascooter

22 giugno 2011
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CAPALBIO. Il lavoro di squadra prima di ogni cosa, ma senza polmoni - e una dose di allenamento - si farebbe poca strada. Enrico Contini, bagnino dell'Ultima Spiaggia, racconta il salvataggio di una turista avvenuto domenica scorsa, nel letto d'acqua antistante la spiaggia libera del campeggio Chiarone.  «Sono stato avvertito da Lorenzo, il ragazzo che stava di vedetta sul quel tratto di arenile. Ho preso subito le pinne, poi abbiamo cercato di chiamare la signora, che era in evidente difficoltà. Così mi sono tuffato e, una volta raggiunta, l'ho tranquillizzata. Dopodiché è arrivato anche Mirko, il bagnino della Dogana e insieme l'abbiamo riportata a riva».  Quarantatré anni, fisico d'acciaio: medaglie al petto Enrico non le vuole, anche perché sarebbe difficile attaccargliele... «Da qualche anno al Chiarone le correnti marine sono cambiate - spiega ripassando mentalmente il litorale - e spesso ci capita di intervenire, il più delle volte negli spazi che non sono di nostra competenza».  Dietro a tutto, però, non c'è competizione o voglia di farsi pubblicità. «Sono stati inseriti cartelloni con un numero di cellulare da chiamare in casi di emergenza - rivela Enrico - siamo dotati di acquascooter e chi lavora da noi possiede il brevetto da bagnino. Abbiamo adottato una politica fatta di serietà e buon senso: mettiamo le nostre conoscenze ed esperienze al servizio di chiunque. Siamo convinti che l'unione fa la forza».  Una premessa d'obbligo, che offre il fianco a un finale più genuino. «Amo questa professione, a cui dedico passione e sforzi - conclude scherzando - anche se a volte preferirei sudare osservando le belle donne che 'sculettano' sul bagnasciuga».

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