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Genoa-Fiorentina, Vanoli debutta senza Moise Kean

di Lucia Petraroli
Genoa-Fiorentina, Vanoli debutta senza Moise Kean

Gudmundsson guida l’attacco con Piccoli, spazio anche a Mandragora

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Oggi la Fiorentina scenderà in campo per l’undicesima partita di serie a contro il Genoa alle ore 15 al Ferraris. Una Fiorentina che avrà il nome e il volto di Paolo Vanoli, dall’altra parte quello di Daniele De Rossi anche lui al suo primo match coi liguri, anche se non sarà in panchina per squalifica rimediata quando era ancora alla Roma. Una gara tra due club che cercano di risalire dal fondo della classifica, ma soprattutto è l’occasione per il tecnico di Varese di lasciare subito un’impronta riconoscibile sul piano del gioco e della mentalità, perché i punti racimolati fino ad oggi sono solamente 4 con un ultimo posto in classifica, 6 quelli di Vasquez e compagni. Uno scenario curioso per i due tecnici che finora non si erano mai affrontati prima né da giocatori né da allenatori e che oggi si trovano a vivere una situazione analoga.

Il Genoa riparte dalla vittoria esterna, la prima in campionato, ottenuta sul campo del Sassuolo; quindi, da una spinta emotiva da non sottovalutare calcolando che invece i viola hanno perso a Mainz e in bacheca sotto la scritta vittorie c’è uno 0. 0 Come i gol segnati dai rossoblu, dato a cui aggrapparsi e che può far scuotere gli animi dei gigliati nel trovare l’impresa perché è di questo che si parla. Non c’è più tempo per prestazioni come quelle viste fino ad oggi, servono solo risultati, punti da mettere in cascina per risalire la classifica. Vanoli non sbaglia quando dice che vuole vedere una Fiorentina operaia, testa bassa e gol.

E se è vero che il primo nome sulla lista dal quale ripartire sarebbe stato quello di Moise Kean purtroppo, come si suol dire, piove sul bagnato, il classe 2000 oggi non scenderà in campo per un trauma alla tibia sinistra rimediato in coppa.

Ecco che giunge il momento in cui Gudmundsson necessariamente dovrà battere un colpo, il giocatore è tornato in Italia giovedì sera dopo il processo in Islanda, la sentenza è attesa per il 4 dicembre, sta a lui adesso caricarsi sulle spalle la viola e quale miglior partita per farlo se non quella contro la sua ex squadra. Con quella maglia ha fatto vedere la versione più bella di sé, purtroppo mai più ritrovata, oggi può far ricredere tutti. In supporto di Albert pronto Piccoli o Dzeko.

Due giocatori che hanno ancora tutto da dimostrare, soprattutto l’ex Cagliari, capire se quei 26 milioni spesi in estate dalla proprietà valgono il prezzo del cartellino, il gol sbagliato nel primo tempo in Germania a 4 metri dalla porta chiede ancora vendetta. Vanoli ripartirà per il momento presumibilmente ancora dal 3-5-2 con De Gea in porta e il trio di difesa composto da Pongracic, Pablo Marì e Ranieri, con Comuzzo che spera in una maglia. A centrocampo come mezzala sinistra Mandragora, a destra Sohm reduce dal gol in coppa. In mezzo Nicolussi Caviglia, con le fasce presidiate da Dodo e Fortini.

Nota infortuni, ancora a parte Gosens, il suo rientro è fissato dopo la sosta, sperando il tedesco possa tornare a mostrare la parte migliore di sé, la fragilità difensiva parla di 16 reti incassate, peggior retroguardia insieme al Verona. Dopo Genoa e gli impegni delle nazionali il calendario dice Juventus ed Atalanta, gare non banali, soprattutto la prima, ecco che questo tempo sarà linfa vitale per Vanoli per mettere davvero mano sulla squadra e il suo gioco.
 

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