Il Tirreno

Firenze

Cacio Serie A

Palladino e la mission impossible. «È vietato pensare all’Inter»

di Francesco Gensini

Il tecnico alla vigilia della sfida di Conference col Pafos dopo il ko con l’Apoel. «Nessun dubbio sui miei ragazzi». In arrivo 11 Daspo per gli scontri coi tifosi doriani

3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Una vittoria per rimediare alla sconfitta contro l'Apoel e per sistemare la classifica, che altrimenti con un altro risultato entra a rischio qualificazione diretta per gli ottavi costringendo a non sbagliare nelle ultime due partite: sembra tutto un po' complicato, ma invece è quadro molto chiaro e semplice e la Fiorentina non deve fare altro che battere il Pafos per renderlo tale (seconda formazione cipriota di fila sulla strada viola e prima volta in assoluto che gli avversari odierni di Ikoné e compagni incontrano una squadra dei cinque più importanti campionati europei). Ed è esattamente quello che vuole Palladino, non indietreggiando di un passo dai propositi manifestati in estate e poi sempre ribaditi di una Fiorentina capace di essere competitiva in tutte e tre le manifestazioni. Anzi, se possibile, lo stop a Nicosia di tre settimane fa ha aumentato la sua voglia di rilancio sul palcoscenico continentale. «Alla Conference League ci teniamo in modo particolare – ha detto Palladino ieri nel consueto incontro della vigilia con i cronisti – e per questo motivo contro il Pafos gioca la migliore formazione possibile. Io ho ventitré calciatori e quattro portieri e tutti indistintamente mi garantiscono sempre il massimo: chi andrà in campo ci metterà il 100 per cento, poi ci può stare la vittoria come la sconfitta, ma sull’affidabilità di tutti i miei ragazzi non ho mai il minimo dubbio. Domani sera (stasera, ndc) vogliamo conquistare i tre punti per risalire la classifica e riprenderci una posizione tra le prime otto che poi ammette agli ottavi di finale senza passare dal turno in più a febbraio, ma per riuscirci contro un Pafos molto valido che sa attaccare e difendere bene, ci vuole una prestazione attenta e tanta concentrazione per fare i movimenti giusti: le insidie sono dietro l’angolo e sarebbe un peccato commettere un altro passo falso». Una sventagliata sui singoli prima di rimettere il focus sui concetti che contano per non sbagliare di nuovo in Conference. «Pongracic gioca titolare: è recuperato e ha bisogno di minuti per sistemare la condizione fisica. Titolare anche Ikoné: a Johnny ci tengo tantissimo, perché è un ragazzo di cuore e molto sensibile. Dopo quello che gli è accaduto (la scomparsa del padre, ndc) gli siamo stati tutti vicini, ma lui è si è subito ripresentato al Viola Park con eccezionale professionalità e sono sicuro che disputerà una grande prova nel percorso di crescita che lo sta caratterizzando». Anche Kouame dall’inizio («Ha una grande energia positiva: gli manca solo il gol, ma sono sicuro che se continua così lo trova presto»), mentre Gudmundsson non è tra i convocati: «Albert da venerdì (domani, ndc) rientra in gruppo a pieno regime e se tutto va bene ci sarà domenica. Biraghi? Grande uomo e grande professionista. Non ha trovato tanto spazio, ma si è messo a disposizione del gruppo». Domenica significa Inter nella partita che Firenze e i tifosi viola attendono con trepidazione e fiducia perché potrebbe consegnare definitivamente la patente “da grande” alla Fiorentina. Palladino ha la formula giusta per spostare l’attenzione sul Pafos e allentare la pressione sulla super sfida di domenica pomeriggio al Franchi contro i nerazzurri di Simone Inzaghi. «Tutti state aspettando l’Inter – conclude il tecnico campano – e invece noi dobbiamo pensare solo sul Pafos. All’Inter e a una notte che può essere magica ci dedicheremo da venerdì e sono certo che ci arriveremo bene: ma tutto passa dalla sfida al Pafos».

Intanto sono in arrivo 11 Daspo per altrettanti tifosi viola accusati di aver picchiato un gruppo di tifosi della Sampdoria lo scorso aprile. I doriani erano atterrati a Firenze dopo una trasferta a Palermo e sarebbero stati aggrediti a una fermata della tramvia tra Peretola e il centro.
 

Il disastro
Lacrime e decisioni

Calenzano, la Regione vuole spostare il deposito dell’esplosione: «Qui non può stare». I parenti delle vittime: «Diteci come sono morte»

di Tommaso Silvi, Libero Red Dolce e Luca Barbieri
Sportello legale