Il Tirreno

Firenze

«Un trofeo anche per Joe Barone» Belotti elenca le tante motivazioni

di Brunella Ciullini
«Un trofeo anche per Joe Barone» Belotti elenca le tante motivazioni

Biraghi: «Sono passati 20 anni dall’ultima Coppa, Firenze ne ha bisogno»

28 maggio 2024
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FIRENZE. «Firenze vive e respira calcio, vincere la renderebbe felice». Mancano ormai poche ore alla finale di Conference fra Olympiacos e Fiorentina, l'attesa si sta facendo sempre più spasmodica, vale per i tifosi ma anche e soprattutto per chi domani alle 21 scenderà in campo nello stadio Agia Sophia di Atene, gremito in ogni posto, blindato fuori. Aspettando di sapere se partirà titolare al centro dell'attacco o se al suo posto Vincenzo Italiano gli preferirà Nzola l'ex attaccante di Roma e Torino scalda i motori e lancia messaggi attraverso i canali ufficiali della Uefa. «L'anno scorso non ero a Praga quando i miei compagni persero la finale contro il West Ham ma posso immaginare cosa abbiano passato. Questa volta la squadra ha bisogno di un risultato diverso per festeggiare con la propria gente e riportare finalmente un trofeo dopo tanto tempo anche nel ricordo di Joe Barone che ha vissuto la Fiorentina con il cuore e con l'anima».

Belotti è campione d'Europa in carica con la Nazionale, in Conference ha segnato nella semifinale contro il Bruges, un ricordo che gli resterà per sempre: «E' stato un gran gol, qualcosa di cui essere orgogliosi e infatti la mia esultanza fu un'esplosione di emozioni anche perché era un momento chiave della partita, al Franchi, davanti ai nostri tifosi». Insieme ai compagni l'attaccante è partito ieri alla volta di Atene, stamani svolgerà la rifinitura, nel pomeriggio intorno alle 15,45 parlerà in conferenza Italiano insieme probabilmente a Biraghi e Bonaventura, due dei senatori viola. Intanto lo stesso tecnico ha rilasciato qualche battuta sempre ai canali della Uefa. «Alzare al cielo il trofeo sarebbe una gioia incredibile, un traguardo che si meriterebbero la nostra gente e il gruppo straordinario di giocatori che ho la fortuna di guidare. Per l'Olympiacos sarà come disputare una partita in casa anche se non sarà dentro il suo stadio, per noi quindi sarà ancora più difficile. Ma come detto più volte vogliamo salire l'ultimo scalino, vogliamo realizzare il sogno che culliamo fin dalla passata stagione quando perdemmo a Praga contro il West Ham». Una ferita che brucia ancora molto, una delusione che ha spinto Italiano e i suoi ragazzi a spingere sull'acceleratore anche nell'attuale edizione di Conference con il chiodo fisso in testa di arrivare pure stavolta all'ultimo atto della competizione e riprovare così a lottare per portare a casa la coppa. Che fra l'altro da ieri campeggia in bella vista all'interno dell'Agia Sophia. La Fiorentina si è allenata in mattinata al Viola Park dopodiché ha raggiunto l'aeroporto di Peretola per salire sull'aereo destinazione Atene: l'allenatore ormai prossimo all'addio (anche per questo vorrebbe chiudere in bellezza il tre anni del suo ciclo fiorentino) ha convocato tutti, compreso Sottil nonostante sia indisponibile per il grave infortunio alla spalla, tra i dirigenti presenti il direttore sportivo Pradè e il direttore tecnico Burdisso, mentre il presidente Rocco Commisso è atteso dagli Stati Uniti in giornata, con lui annunciata anche la famiglia di Barone. Più passano le ore più sta crescendo l'adrenalina dentro e attorno al clan viola. «Immaginiamo cosa accadrebbe se vincessimo la coppa – le parole di capitan Biraghi alla Reuters – Sappiamo cosa vorrebbe dire per i nostri tifosi e per tutta Firenze. Sono trascorsi più di 20 anni dall'ultimo trofeo conquistato dal club (la Coppa Italia ndr), la città impazzirebbe di gioia perché la Fiorentina qui è una religione. Quindi io e i miei compagni faremo del nostro meglio per regalare e regalarci questa gioia. Se sentiamo tanta pressione? Non parlerei di pressione, ma di sicuro c'è più voglia di rivalsa dopo la sconfitta dell'anno scorso. E' bello arrivare in finale ma perderla fa davvero molto male». Anche per questo l'obiettivo inseguito da lui e da tutta la Fiorentina è ripagare quella grande delusione con una notte di festa.


 

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