Il Tirreno

Firenze

Serie A

Obiettivo blindare la difesa

di Brunella Ciullini
Un momento della semifinale di supercoppa tra Napoli e Fiorentina del 18 gennaio scorso
Un momento della semifinale di supercoppa tra Napoli e Fiorentina del 18 gennaio scorso

La Fiorentina si prepara al match contro il Napoli, di fatto uno scontro diretto. Quella di domani sera è una chance ghiotta per garantirsi l’ottavo posto in classifica

16 maggio 2024
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FIRENZE. Riuscirà la Fiorentina a blindare finalmente la propria porta domani sera, nell’ultima partita al Franchi di questa stagione? Farlo sarebbe quanto mai importante per non dire decisivo considerando che si tratta di uno autentico scontro diretto: l’avversario infatti sarà il Napoli di Calzona, campione d’Italia in carica seppur scivolato al nono posto, dietro appunto alla stessa squadra viola che vanta al momento due punti in più in più rispetto ai partenopei (52 a 50) e una gara in meno, la trasferta con l’Atalanta che fu rinviata il 17 marzo per il malore costato poi la vita al direttore generale Joe Barone e verrà recuperata domenica 2 giugno, a campionato già concluso.

Dunque per Terracciano e soci uscire domani sera dal campo con la porta immacolata significherebbe davvero molto anche in vista della finale di Conference League di scena il prossimo 29 maggio ad Atene contro l’Olympiakos. Oltre al fatto che, tenendo conto di tutti i risultati ottenuti in questo 2024, sarebbe una sorta di record: dall’inizio dell’anno, nelle nove partite di Serie A disputate al Franchi valide per il girone di ritorno, la Fiorentina ha sempre incassato almeno una rete. Anche quando le sfide sono terminate con una goleada come quelle contro il Frosinone e il Sassuolo. Ricapitolando: con l’Udinese, il 14 gennaio, è finita 2-2, con Inter e Milan sono arrivate due sconfitte, le uniche per adesso subite nelle ultime 13 gare interne. Quindi sono arrivate le vittorie per 5-1 sul Frosinone e per 2-1 sulla Lazio, il pareggio per 2-2 con la Roma con i giallorossi che evitarono il ko in pieno recupero e l’1-1 con il Genoa, poi un altro successo rotondo (5-1) con il Sassuolo e per ultimo il 2-1 conquistato lunedì scorso con il Monza passato per primo in vantaggio grazie ad un’inzuccata di Djuric poi rimontato da Nico Gonzalez e Arthur. Il tutto in attesa del match con il Napoli che, per l’importanza della posta in palio e perché si tratta dell’ultima gara casalinga di una stagione che si sta confermando intensa come le precedenti sotto la gestione di Vincenzo Italiano, aspettando Atene, s’annuncia un test assai probante e decisivo. Per tutta la squadra viola e ovviamente anche e soprattutto per i difensori: anche se, come pare, dovesse mancare il bomber Osimhen – attualmente terzo nella classifica marcatori della Serie A con 15 gol – per un problema al ginocchio rimediato contro l’Udinese, l’attacco partenopeo rimane competitivo e in grado, come è capitato in varie occasioni in passato, di creare più di un pericolo a Milenkovic e ai compagni di reparto. La formazione di Calzona arriva da una striscia di risultati piuttosto negativa certificata da una sola vittoria nelle ultime 10 partite, datata 7 aprile, contro il Monza, e nelle ultime ha raccolto appena tre punti frutto di altrettanti pareggi perdendo in casa 2-0 con il Bologna e precedentemente al Castellani con l’Empoli (1-0). Insomma, la Fiorentina fresca di sorpasso in classifica proprio ai danni dei partenopei ha la possibilità di sfruttare una chance ghiotta per allungare sullo stesso Napoli (che oltretutto non supera a Firenze dal 2018 quando la sfida terminò 3-0 con tripletta di quel Simeone che domani sarà tra gli avversari, da allora 2 pareggi e cinque ko per i viola) e in contemporanea blindare l’ottavo posto che garantirebbe l’accesso ai preliminari di Conference per il terzo anno di fila aspettando l’esito del grande appuntamento del 29 maggio. Quando sarà fondamentale fare gol ma anche non prenderli.


 

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