Il Tirreno

Firenze

Questa Viola viaggia a forza tre. Riecco Dodô, Castrovilli e Kouamé

di Francesco Gensini

	Dodô Il terzino brasiliano è rientrato dopo l’infortunio al crociato dello scorso settembre
Dodô Il terzino brasiliano è rientrato dopo l’infortunio al crociato dello scorso settembre

In vista della volata finale, il tecnico Vincenzo Italiano potrà sfruttare le loro qualità. Il terzino brasiliano aggiunge spinta, il jolly offensivo ivoriano garantisce versatilità

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FIRENZE. Tu chiamali se vuoi rinforzi e, curiosamente, anche uno per reparto. Di sicuro Dodô, Castrovilli e Kouamé sono tornati pronti e disponibili nel momento giusto e al posto giusto, perché la Fiorentina nelle prossime quattordici partite, che si sperano possano diventare diciotto, si gioca tutta la stagione con dentro gli obiettivi fissati e quelli che potrebbero aggiungersi. E allora 14/18 partite in meno di due mesi significano tanto impegno e tanto stress e loro tre, se non proprio rinforzi, sono sicuramente utili a Vincenzo Italiano nella rotazione degli uomini per mantenere alta la freschezza atletica del gruppo, mantenendo così alto insieme il livello del gioco. Due condizioni necessarie, anzi indispensabili, per dare seguito ai buoni propositi di fine stagione. Dodô è uno che aggiunge qualità, corsa, spinta sulla fascia, superiorità numerica negli ultimi trenta metri di campo, cioè garantisce tutto ciò che aveva fatto vedere lo scorso anno e che avrebbe riproposto pari pari in un repertorio apprezzato se lo scorso 24 settembre non fosse capitato il serio infortuno al legamento crociato del ginocchio (gliel’hanno ricostruito tre giorni dopo) a buttare all’aria i progetti suoi e del tecnico viola. Vero è che il lungo stop dell’esterno brasiliano è servito a lanciare definitivamente Kayode, ma certo la Fiorentina tutta e lo stesso Italiano ne avrebbero fatto volentieri a meno e avrebbero trovato un altro modo per valorizzare il classe 2004. Comunque, tutte cose che appartengono al passato. Dodô si è ripreso in campo con una smania, una volontà e un entusiasmo incredibili pur conoscendo bene questo lato del suo carattere, facendo il rientro ufficiale in campo nel ritorno degli ottavi di Conference League contro il Maccabi Haifa (20’ minuti finali): per sabato sera si è già candidato per un posto da titolare, questo è poco ma sicuro. Ed ecco il primo rinforzo, per la difesa. Gaetano Castrovilli, invece, non è ancora rientrato, almeno in campo, però in gruppo sì già da alcune settimane e questo lascia presupporre che presto troverà spazio cominciando con l’ingresso a gara in corso, secondo un rituale consolidato. Per lui i mesi di stop senza partite sono quasi dieci, contando anche l’intervallo estivo tra le due stagioni, ma sempre dieci rimangono visto che l’ultima presenza risale al 2 giugno scorso a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Poi ci sono stati il mancato trasferimento al Bournemouth e, conseguenza, soprattutto la nuova operazione al ginocchio dopo quella che l’aveva tenuto fuori altri nove mesi tra aprile 2022 e gennaio 2023. Il centrocampista pugliese ha fatto le prove generali con la Primavera di Galloppa nella trasferta di Milano in casa dei rossoneri, passaggio finale prima del via libera definitivo: al Milan ha segnato il primo gol con la maglia viola il 29 settembre 2019 e chissà che il Milan non lo riporti dentro la squadra da protagonista nei due mesi che mancano alla fine. Anche del contratto: il 30 giugno scade quello in atto tra lui e la Fiorentina. Arrivederci e grazie e per “Castro” comincerà un’altra storia da un’altra parte. Infine Kouamé, nel senso che è il terzo rinforzo per Italiano risalendo il campo. Molti meno i mesi di assenza per l’ivoriano e i primi due legati alla partecipazione alla Coppa d’Africa con la propria Nazionale, peraltro celebrata con la vittoria che ha fatto gioire un intero Paese. Però, rientrato in Italia, l’attaccante viola ha avuto la malaria e per ha dovuto spostare in avanti l’atteso rientro in campo. Un mese per smaltire questo problema di salute, mettendoci anche convalescenza e ripresa agonistica, e adesso anche Kouamé è pronto per lo sprint finale. Ce n’è bisogno. 
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