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Commisso tornerà prestissimo «Ma ora vado a salutare Joe»

di Francesco Gensini
Commisso tornerà prestissimo «Ma ora vado a salutare Joe»

Il patron ha parlato alla squadra spiegando di voler presenziare al funerale del dg. Nell’abbraccio col tecnico Italiano c’è la sintesi del concetto di unione alla Fiorentin

24 marzo 2024
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FIRENZE. «Torno tra poche settimane». E Rocco Commisso lo ha detto con un mezzo sorriso che apriva altri mezzi sorrisi a chi gli stava intorno, cioè i calciatori che pronti per cominciare la seduta di allenamento. Tutto a metà, perché lo spirito del presidente viola è ancora afflitto e chissà per quanto lo sarà ancora, ovviamente. Troppo dolore per la scomparsa improvvisa di Barone, troppa pena per essere stato migliaia di chilometri lontano quando tutto è successo e in quattro e quattr’otto il destino gli ha portato via il suo carissimo amico Joe. Un fratello. Ma tornare al Viola Park per un’occasione così triste, la più triste e quella che mai si sarebbe immaginato, ha significato anche rivedere i calciatori e Italiano, tante facce amiche, e un po’ questi giorni successivi alla camera ardente allestita proprio al centro sportivo gli hanno fatto in qualche modo bene. Sono stati un balsamo per lo spirito stesso: e il mezzo sorriso con cui Commisso ieri ha salutato la squadra è lì a dimostrarlo insieme al “grazie” pronunciato convinto e ricambiato da tutti. Perché il numero uno del club, presente anche alla seduta del sabato come lo era stato a quella del venerdì e del giovedì (e si torna ai benefici della presenza al fianco della squadra, quasi necessaria per provare a distrarre la mente dai pensieri più cupi), vola di nuovo negli Stati Uniti contrariamente a ciò che era stato pianificato in un primo momento nel programma di massima per non affaticarlo di altre ore di volo, a distanza ravvicinata da quelle fatte solo nella notte tra martedì e mercoledì per arrivare a Firenze. Ma figurarsi alla fine se Commisso non sarà presente ai funerali di Joe Barone che si terranno martedì mattina a New York. Ha deciso di esserci e forse solo lui sapeva che la cosa non è mai stata in dubbio: non poteva mancare all’ultimo saluto a Joe prima della sepoltura. «Ciao, ragazzi, devo partire. Partiamo con Pradè - ha aggiunto sempre ieri mattina lì in campo tra i suoi ragazzi appunto - e con Ferrari, vado con loro a salutare Joe. Sono stato contento di venire qua a trovarvi e a vedervi: ci vediamo tra poche settimane».

Poche parole, sentite e commosse, poi stemperate da una battuta affettuosa nei confronti di Duncan insieme a un complimento rivolto al bambino del centrocampista ghanese incrociato poco prima. E quella battuta ha addolcito l’atmosfera, infine rasserenata da un applauso sincero di tutto il gruppo viola. E prima di mettersi a lato del terreno di gioco, Commisso ha cercato e trovato l’abbraccio di Vincenzo Italiano che gli si è fatto incontro per trasmettergli con quella stretta calorosa l’affetto suo e di tutti i suoi calciatori, come altre e più volte è successo in questi giorni in cui il rapporto tra l’imprenditore italo-americano e la squadra si è cementato se possibile ancora di più. Anzi, tutto il Viola Park, che è e sarà nel ricordo di Joe Barone, gli è stato d’aiuto in ogni sua componente, ogni viale perfettamente curato, ogni struttura che ospita le varie anime del club.

E difatti, dopo aver seguito l’allenamento di Biraghi (al suo fianco mentre parlava alla squadra) e compagni, apprezzando le giocate e i gol dei vari Dodô, Kouamé, Castrovilli e tutti gli altri in una partitella come sempre molto accesa, molto combattuta e anche molto divertita per i “premi” che i calciatori mettono in palio (fosse solo la presa in giro nei confronti di chi perde), Commisso ha poi assistito nel pomeriggio ad altre partite del settore giovanile previste in questo fine settimana insieme alla moglie Catherine.

E nel minuto di silenzio fatto osservare (e la stessa cosa si ripeterà in Serie A alla ripresa del campionato) c’è stato dentro tutta la commozione dei presenti per la persona che il Viola Park ha contributo in maniera determinante a rendere così bello e così efficiente col suo lavoro e la sua abnegazione quotidiana.  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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