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Serie A

Viola È sfida totale ai giganti

di Francesco Gensini

	Lucas Beltrán
Lucas Beltrán

Italiano va a caccia della prima vittoria del 2024: con l’Inter serve la gara perfetta Gonzalez spinge per esserci, ma si deciderà all’ultimo. Davanti, Beltrán contro Lautaro

27 gennaio 2024
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FIRENZE. Finalmente ci siamo, finalmente le scelte per Fiorentina-Inter hanno la precedenza su tutto e tutti, anche sul mercato che da un mese (tanto? troppo) ormai continua a tenere banco con il suo nulla o quasi, e che poi tornerà a movimentare scena e pensieri. Da lunedì, però: prima c’è la super sfida ai nerazzurri di Simone Inzaghi, a cui la squadra viola si avvicina con un doppio obiettivo: fare l’impresa e vincere la prima partita dell’anno in campionato e in generale del 2024, considerando che il passaggio del turno in Coppa Italia ai danni del Bologna è arrivato ai calci di rigore dopo lo 0-0 al 120’. Scelte di uomini, cioè di singoli, e forse prima ancora di collettivo, cioè di modulo. Più facile che stavolta sia lo schieramento tattico a decidere chi sarà chiamato a metterlo in pratica che viceversa come sempre o quasi sempre accade: e tutto dipende dal fatto che il 4-2-3-1 caro al tecnico viola è soggetto alla situazione riguardante gli esterni d’attacco. Gonzalez non gioca un minuto dal 14 dicembre, Sottil non è al meglio dopo essere rientrato a sua volta in Supercoppa Italiana dall’infortunio ai flessori della coscia sinistra di fine 2023 contro il Torino, Ikoné ha il rendimento che tutti conoscono, Brekalo ha le valigie in mano. Ma due, se 4-2-3-1 sarà, vanno trovati e allora si torna di filata a Nico: uno potrebbe essere lui se Italiano se la sente (l’argentino sì) di schierarlo dall’inizio, l’altro posto poi se lo giocherebbero Ikoné e Sottil. Rimanendo a questo modulo, Parisi prenderà il posto di Biraghi a sinistra, Kayode è in leggero vantaggio su Faraoni a destra, mentre Milenkovic-Ranieri è la coppia di centrali che dà più garanzie nella sfida all’altra coppia, fortissima, composta da Lautaro Martinez e Thuram. Per il resto, salvo sorprese dell’ultima ora, nessun dubbio: Arthur e Duncan a centrocampo, Bonaventura trequartista a supporto di Beltrán. E se invece anche per contrastare con maggiore solidità Lautaro e Thuram alla fine Italiano tornasse alla difesa a tre (che diventa a cinque con gli esterni che si abbassano) schierata contro il Bologna, nell’unica partita finora dal primo minuto dei suoi tre anni di panchina viola? Cambierebbe molto nella sostanza, sia dietro che davanti. Quarta si andrebbe ad aggiungere a Milenkovic e Ranieri, mentre in attacco ci vorrebbe un partner per Beltran e a quel punto oltre a Ikoné (che spalla dell’ex River Plate lo è stato proprio in Coppa Italia) entrerebbe in gioco anche Nzola accanto al solito Gonzalez, l’unico adatto a risolvere tutta la questione se il tecnico siciliano decide di metterlo negli undici di partenza: 4-2-3-1 o 3-4-1-2 che sia, il problema è risolto, ma i quarantacinque giorni di stop pesano sulla decisione, nonostante Nico abbia dimostrato di essere pronto nell’allenamento congiunto di mercoledì col Grosseto al Viola Park. Dubbi non semplici, scelte non facili, ma non rimangono molte altre alternative a queste due a Vincenzo Italiano. Forse quella di aumentare il peso nel mezzo al campo aggiungendo Barak e Bonaventura: fuori tutti gli esterni d’attacco, dentro i due trequartisti insieme per non dare punti di riferimento alla difesa dell’Inter. Soluzione che può avere un suo perché, ma che sarebbe del tutto inedita e questa non è proprio l’occasione giusta per "sperimentare". Di sicuro qualcosa la Fiorentina e il suo allenatore proveranno ad inventarsi per fermare la corsa dei nerazzurri e rilanciarsi in classifica nell’appuntamento che sarebbe invece il migliore possibile per farlo. 

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