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Calcio: Conference

Fiorentina, prenditi l’Europa: vincere la coppa vale oro

di Francesco Gensini
Fiorentina, prenditi l’Europa: vincere la coppa vale oro

Finora il percorso in Conference ha fatto incassare alla società 9,3 milioni. Il trofeo ne regala 20. E alla gioia si unirebbe la speranza per il mercato

12 aprile 2023
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FIRENZE. Fiorentina, prenditi l’Europa. Lo chiedono i tifosi viola, lo vogliono squadra e club viola, e intanto l’invocazione se accolta significherebbe entrare in semifinale, cioè tra le prime quattro con vista interessata su Praga e sull’Eden Arena che il 7 giugno ospiteranno la finalissima di Conference League. La Fiorentina ci proverà a prendersi la parte più nobile d’Europa, dopo aver fatto già un percorso autorevole da agosto ad oggi: prima entrando nella fase a gironi grazie al superamento dei playoff nella sfida contro il Twente, che tante energie psico-fisiche è costato almeno in campionato nella prima parte della stagione, poi arrivando seconda proprio nel girone e quindi “costretta” di nuovo ai playoff dei 16esimi dove ha battuto nettamente il Braga (4-0 in Portogallo e 3-2 a Firenze).

Il resto è praticamente storia dei nostri giorni con l’incrocio recente con il Sivasspor, anch’esso scavalcato senza problemi per approdare ai quarti di finale e al Lech Poznan che è l’ostacolo tra la Fiorentina e la vincente di Nizza-Basilea nella semifinale a maggio. Perché questo lungo excursus? Appunto per dare forma all’obiettivo Conference e alla speranza/progetto di succedere alla Roma nell’albo d’oro della manifestazione: per la gloria sportiva e un ritorno economico che sarebbe consistente e utile negli investimenti futuri.

E partiamo da lì: già lo è consistente. Ricordato che la Roma, vincendo la prima edizione, si è messa in tasca 20 milioni circa e tutto compreso dopo aver alzato il trofeo nella finale di Tirana, la Fiorentina al momento è più o meno a metà strada di quella cifra, avendo incassato 9,3 milioni inserendo tutte le varie voci previste dalla distribuzione dei premi Uefa: dal bonus partecipazione (2,94 milioni) al bonus (1 milione) per l’approdo ai quarti di finale, passando ai “gettoni” per i risultati ottenuti nella fase a gironi (500mila euro per ognuna delle quattro vittorie, 160mila per il pareggio con l’Rfs Riga), a cui bisogna aggiungere la quota derivante dal market pool (interpretazione Uefa del sistema nazionale di ridistribuzione dei diritti televisivi) e quella relativa al ranking storico applicato sia alla Fiorentina che alla Federcalcio italiana.

Ricalcolando un paio di queste voci, la Fiorentina da 8,3 milioni complessivi con cui si è presentata a Sivas per i quarti, è balzata poi a 9,3 milioni dopo aver eliminato la squadra turca e ottenuto il conseguente accesso ai quarti di finale che valeva un milione. Il “muro” dei dieci sarebbe ampiamente superato nel caso in cui la squadra viola eliminasse il Lech Poznan: mettere i piedi in semifinale fa guadagnare altri due milioni (sono tre quelli per la finale e, infine, altri due per la conquista del trofeo) .

Il tutto senza considerare gli incassi al botteghino per le singole partite che viaggiano indipendenti e in parallelo e, se finora sono rimasti abbastanza contenuti, il ritorno con i polacchi si annuncia già su livelli più alti e sostanziosi. Fin qui tutta la parte economica, meno romantica e più fredda come freddi sono numeri e soldi, ma necessari per l’attività di una società di calcio: ecco perché più Italiano e i suoi vanno avanti e più la Fiorentina ha ulteriori risorse da investire, ad esempio, sul prossimo mercato estivo. Poi c’è la parte del cuore, della passione, del senso di appartenenza, ovvero ciò che di estremamente coinvolgente produce una squadra in simbiosi con i propri tifosi.

E allora a quel punto emerge prepotente la voglia di tornare in semifinale di una competizione Uefa come soltanto tre volte è accaduto negli ultimi 25 anni di storia del club (Coppa delle Coppe 1997, Coppa Uefa 2009, Europa League 2015) e tornarci adesso, a otto anni di distanza dal precedente più fresco e che in qualche maniera però comincia ad essere già abbastanza lontano, sarebbe il modo migliore per riportare la Fiorentina al centro del palcoscenico europeo: lì dove tutta Firenze e tutti i tifosi viola si augurano di vedere la squadra di Italiano giovedì 20 dopo il ritorno al “Franchi” con il Lech. E i soldi in questo caso sono davvero l’ultimo dei motivi ad alimentare i sogni di un popolo.
 

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