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La marcia di avvicinamento

Viola, è un inizio al cardiopalma. E mister Italiano mescola le sue carte

Francesco Gensini
Viola, è un inizio al cardiopalma. E mister Italiano mescola le sue carte

Sette partite in venti giorni: apre la Cremonese poi a settembre c’è la Juventus. L’appuntamento più atteso è il play off per accedere ai gironi di Conference

09 agosto 2022
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FIRENZE. Adesso ci siamo davvero, finalmente viene voglia di dire, e lo dirà chi vede nella semplice sosta del campionato per far giocare le Nazionali un peso insostenibile. Figuriamoci che cosa devono essere stati quasi tre mesi di stop a disquisire di preparazione, mercato in cui ci vogliono settimane per chiudere una trattativa, amichevoli sparse qua e là con valore spesso relativo se non sempre. Attesa finita e qualcuno benedice il Mondiale d’inverno per aver costretto a iniziare con una settimana abbondante di anticipo rispetto ad un anno fa, anche se poi gli stessi lo “malediranno” per lo stop di un mese e mezzo (feste natalizie comprese) da metà novembre alla ripresa a ridosso della Befana. Pensieri lontani, adesso la cosa sicura è che domenica 14 agosto c’è Fiorentina-Cremonese al “Franchi”. Salite a bordo, si parte. Altra cosa certa è che l’attesa dei tifosi viola sarà ripagata tutta insieme perché la squadra di Italiano – come nessun’altra tra quelle che partecipano alla Serie A – è chiamata a disputare addirittura sette gare in venti giorni: dal debutto contro la neopromossa grigiorossa al 3 settembre, quando sempre allo stadio di Campo di Marte arriverà la Juventus, giusto per chiudere la raffica micidiale con la sfida meno banale che esista a queste latitudini.

Una centrifuga praticamente, per di più da affrontare con le gambe pesanti e i polmoni che ancora non hanno fatto il pieno di fiato, con il caldo e l’inserimento dei nuovi da completare, e poi nel caso di Biraghi e compagni con l’obbligo di non poter sbagliare almeno gli appuntamenti del 18 e 25 agosto, quelli che portano a sette il totale per la Fiorentina: in palio c’è il biglietto d’ingresso in Conference League attraverso i playoff. Ad occhio e croce contro gli olandesi del Twente vittoriosi in Serbia per 3-1 sul Cukaricki nel preliminare d’andata, in attesa del ritorno. Rimangono comunque sette le gare da disputare in venti giorni, prima che il calendario tiri il fiato e riprenda a scorrere con ritmi normali, ma solo nella seconda metà del mese prossimo grazie alla pausa per fare spazio alle Nazionali (l’Italia di Mancini è impegnata in Nations League). Se la Fiorentina si sarà qualificata, questa “rumba” è destinata a durare anche per le prime due settimane di settembre contando altri due turni di campionato dopo quello con la Juventus e le prime due giornate della fase a gironi di Conference. Tempo al tempo, che già ce n’è poco e parecchio compresso. In queste tre settimane, che potrebbero diventare un mese abbondante veramente a mille all’ora, tornerà utile il “metodo Italiano” che va con la i maiuscola, perché rappresenta la capacità del tecnico siciliano di alternare uomini e risorse da una partita all’altra nella ricerca di mantenere sempre alto il livello di competitività della propria squadra. Gioca chi sta meglio, chi risulta più attivo dai test e dalle riprove sul campo, chi è più avanti di condizione, chi è pronto fisicamente e mentalmente per la centrifuga, e il tecnico viola ha già dimostrato di non farsi alcun problema di sorta a mescolare e cambiare, a spostare e alternare. Difesa, centrocampo, attacco: con cinque turni di campionato e l’Europa da conquistare in venti giorni, c’è bisogno di tutti. Nessuno escluso. 

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