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Pradè, ambizione Viola. Il ds spiega le mosse di mercato

Francesca Bandinelli
Pradè, ambizione Viola. Il ds spiega le mosse di mercato

L’obiettivo è chiudere Jovic e Dodô: «Sarà una Fiorentina attenta ai bilanci ma non ci accontenteremo»

06 luglio 2022
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FIRENZE. La sua è soprattutto una “roadmap” della Fiorentina che verrà. Daniele Pradè, il ds viola, nel giorno della ripresa del lavoro della squadra, non si sottrae alle domande. Spazza via ipotesi di mercato su cui non si sta riflettendo, da Puig del Barcellona fino al sempiterno Belotti, così come, dopo essere stato davvero ad un passo, si spiega il perché dell’addio a Grilltsch. Le richieste avanzate dal padre non sono piaciute. Rolando Mandragora invece no: è stato fortemente voluto. «Può garantire più soluzioni tattiche: come play o da mezzala. È un top anche sotto il profilo comportamentale: sono convinto possa essere un elemento positivo».

Quel che è certo è che le ambizioni della Fiorentina non sono ridimensionate: l’aver conquistato in anticipo sui tempi immaginati la qualificazione ai play off di Conference League ha alimentato…. la fame. «Siamo reduci da una stagione molto positiva, anche se ci siamo goduti il risultato meno di 24 ore ed è stato un peccato. Stiamo costruendo una rosa ampia, per affrontare al meglio le tre competizioni che ci aspettano, perché anche la Coppa Italia è un trofeo a cui teniamo. Dovremo stare attenti ai fatturati, ma senza intaccare le ambizioni». Nonostante il segno negativo sul versante ricavi per il post pandemia, il monte ingaggi è aumentato e non ci si fermerà qui: l’ingaggio, seppur da ultimare, di Luka Jovic, il centravanti del Real Madrid lo sta a testimoniare. Quanto alla vicenda del mancato riscatto di Lucas Torreira, Pradé non ci gira intorno: «La scorsa estate avevamo concordato un riscatto a 15 milioni per non far registrare agli inglesi minusvalenza, mentre col giocatore avevamo pattuito un quadriennale per un totale di 11 milioni. Ad aprile gli ho proposto un quinquennale, per trasformarlo in bandiera. Gli avremmo garantito 2, 5 milioni l’anno, per un totale di oltre 12. Non mi pare che i numeri raccontino di un ingaggio al ribasso». Non si sarebbe trattato di una questione economica: i premi ad obiettivo, per esempio, il club ha deciso di garantirli a tutti coloro che si sono avvicinati al traguardo. Torreira, poi, su Instagram, postando una sua foto in viola ha scritto: «A volte è meglio parlare sul campo».

Le trattative di mercato calde, quella di Jovic e Dodo, ha continuato, possono “incendiarsi” da un momento all’altro, ma nessuno intende festeggiare anzitempo. È invece atteso per il fine settimana Pierluigi Gollini, il nuovo portiere per cui è tutto fatto. Chi avrà un’occasione da giocarsi a Moena sarà Zurkowski, il centrocampista polacco tornato dall’Empoli e super richiesto dal mercato. Italiano vuole vederlo all’opera, come Kouame. E Milenkovic? «Il prolungamento della scorsa estate è stato un gesto d’amore reciproco. Viaggiamo a “braccetto. Se dovessero arrivare offerte importanti siamo pronti a lasciarlo andare, consapevoli di aver lavorato anche per colmarne l’addio». È presto per parlare del prolungamento di Igor, così come della rescissione di Kokorin, «che ha tanto mercato, ma in Russia e decidere di tornare lì non è facile». Toglie poi dai radar Bajrami dell’Empoli – «non lo abbiamo mai seguito», mentre su Marlon precisa che «c’è da calcolare il suo status da extracomunitario». Senesi, invece, no: «È un mancino, se va via Milenkovic dovremo prendere un destro». La nuova Fiorentina sta decollando. 

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