Stadio Franchi di Firenze, ultimatum al Comune: la Fiorentina vuole l’accordo
Il direttore generale viola sarà a Nyon insieme alla sindaca, ma i lavori sono in ritardo sulla tabella di marcia: «Ogni anno perdiamo 5 milioni di euro...»
FIRENZE. Giovedì 20 la sindaca Sara Funaro andrà a Nyon, in Svizzera, per partecipare a un incontro voluto dalla Uefa con i Comuni che hanno presentato domanda per gli Europei di calcio del 2032. A Nyon ci sarà anche la Fiorentina, forse col direttore generale Alessandro Ferrari, che però sarà un mero osservatore perché, come ha ricoruditore ieri in un’intervista a Repubblica, la Fiorentina «non è stata nemmeno coinvolta nel progetto» di rifacimento del Franchi.
Tra Comune e società di calcio tornano a spirare dunque venti di tempesta, mentre i lavori al Franchi arrancano e i tifosi stanno cominciando a perdere la pazienza.
«Noi saremo lì solo come uditori – ha spiegato Ferrari – La Uefa vuole vedere l'avanzamento dei lavori dello stadio Franchi, avere garanzie e certezze che vengano rispettate le scadenze che sono state date a tutti quelli che si sono candidati per gli Europei. Quindi è un discorso progettuale e noi, ahimè, non abbiamo nulla da dire, anzi, abbiamo solo da sperare. Il punto è che la Fiorentina, che tendenzialmente sarà l'unica fruitrice di uno stadio nuovo a Firenze, non è stata neanche coinvolta nel progetto. Non eravamo d'accordo su molte cose, siamo andati anche in Tribunale, ma il Comune ha fatto di testa sua con il risultato che la Fiorentina sta perdendo un sacco di soldi e siamo già in ritardo sui lavori. Ma la sindaca lo sa, se entro dicembre si riesce a siglare un accordo la Fiorentina farà parte del secondo lotto del progetto, però mancano un sacco di informazioni che ancora non abbiamo. E il tempo stringe. A differenza di qualche mese fa, c'è il rischio che la Fiorentina rimanga fuori dal progetto, e se questo succederà il Comune se lo farà da solo, senza la Fiorentina».
Che cosa può significare in concreto? Secondo Ferrari questo: «Quando lo stadio sarà finito ci troveremo un impianto pronto, sperando che sia uno stadio adeguato alle nostre esigenze ma, soprattutto, a quelle dei tifosi». E a proposito di soldi persi, il direttore generale ha dato una sua stima: «Solo di biglietti, 5 milioni all'anno. Se poi ci aggiungiamo bar, ristoranti, merchandising, sponsor e quant'altro si aggiungono altri 3-4 milioni. Purtroppo si è perso un sacco di tempo. Due anni con Barone-Nardella e un anno con me e Funaro».
L’unica consolazione, secondo Ferrari, è che a Firenze i lavori almeno sono iniziati, a differenza di Milano. «Ma a Milano – puntualizza – con investimenti diversi, si abbatte San Siro e si fa uno stadio completamente nuovo da 80mila posti dove le società sono responsabili del progetto. Una bella differenza». «Noi stiamo continuando a lavorare, stiamo cercando di fare tutto il possibile – ha detto sabato la sindaca parlando dello stadio – e mantenendo quella che è la deadline del completamento dei lavori al 2029».
