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Firenze, il Franchi senza curva Fiesole per il centenario. La sindaca: «Dispiaciuta» – Il cantiere e i ritardi

di Mario Neri

	Una vista dello stadio Franchi (foto: Acf Fiorentina)
Una vista dello stadio Franchi (foto: Acf Fiorentina)

Il Centrodestra contro la prima cittadina annuncia una mozione di sfiducia. Fiorentina irritata per i ritardi Ferrari: «Lo stadio è nato male»

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FIRENZE. Sara Funaro sceglie la via del presente e del peso delle parole. Non nasconde il dispiacere, ma rivendica la trasparenza. «L’ho detto in maniera molto chiara e lo ribadisco: la prima a essere dispiaciuta sono io. L’auspicio di avere la Curva Fiesole pronta per il centenario era mio personale, per la città e per la Fiorentina. Ma con i ritardi e con tutta una serie di contingenze, non è stato possibile». La sindaca parla a margine di un convegno a Palazzo Vecchio, ma il vero tema è fuori, tra Campo di Marte e i bar del tifo viola: la curva del centenario non ci sarà. Il nuovo cronoprogramma – che il Comune promette di pubblicare la prossima settimana – conferma la scadenza finale dei lavori nel 2029, ma sancisce il rinvio della fase intermedia, quella che doveva consegnare ai tifosi il simbolo della loro fede.

Il cantiere e i ritardi

Dietro il linguaggio tecnico, i motivi di una frenata: forniture lente, problemi di sottosuolo che obbligano a cambiare tecnica costruttiva (dai pali ad elica ai trivellati), scarti di calendario e quella parola che a Firenze torna ciclicamente: burocrazia. Il risultato? Un cantiere che si allunga e una curva che non ci sarà per la festa del 2026. Funaro sceglie la linea del rigore istituzionale: «Mi prendo la responsabilità delle criticità, come è giusto che sia quando si amministra. Abbiamo avuto un ritardo ma il termine complessivo dei lavori resta quello del 2029».

L’attacco del centrodestra

Le opposizioni non aspettano neanche il tempo di asciugare la malta. Giovanni Galli, ex portiere della Fiorentina e oggi consigliere uscente della Lega, affonda: «Doccia fredda per la città. Da Nardella a Funaro il passo è breve: stessa incompetenza. Troppo facile scusarsi dopo aver illuso tutti. Se non si è capaci, meglio cambiare mestiere». Il centrodestra – FdI, Lega, Forza Italia e Lista Schmidt – si compatta e annuncia una mozione di sfiducia contro la sindaca. «Le rivelazioni sul rinvio dei lavori arrivano solo dopo le elezioni regionali», scrivono i consiglieri, «con rischi di definanziamento e perdita di fiducia nei confronti della cittadinanza». Dal fronte centrista, Francesco Bonifazi, coordinatore regionale di Italia Viva, torna sul punto mai chiuso: «Lo stadio doveva costruirlo la Fiorentina, non il Comune. Lo dicevamo già con Nardella. Ora serve chiarezza su tempi, risorse e opere effettivamente realizzate. I fiorentini meritano trasparenza».

La maggioranza fa scudo

Dentro Palazzo Vecchio, il Pd e i suoi alleati fanno muro. In una nota firmata da Luca Milani, Caterina Arciprete e Michela Monaco, la maggioranza liquida le accuse come «disfattismo da post-sconfitta elettorale». «La sindaca sta gestendo un lavoro complesso con serietà. Si parla di un ritardo di sei mesi nella fase intermedia, non della consegna finale. La destra vuole solo visibilità». Per Marco Semplici, lista Funaro, la sfiducia è «strumentale e fuori misura». Ma la tensione resta, e non solo nei corridoi del palazzo: i tifosi si interrogano, i cantieri si moltiplicano, la pazienza si assottiglia.

Il fronte viola

Mentre la politica si accapiglia, la Fiorentina alza la voce. Dopo la nota ufficiale del club di due giorni fa – dove non si nascondeva il «malcontento» viola –, parla il dg Alessandro Ferrari, da Vienna, prima della sfida di Conference League. «Il Franchi è una faccenda che nasce male. Il presidente Commisso voleva costruire uno stadio nuovo e non glielo hanno permesso. Ora ci ritroviamo in difficoltà. Con la nuova giunta dialoghiamo, ma chi guarda lo stadio capisce che siamo in grande ritardo». Un colpo che riapre la ferita del 2019, quando l’impianto nuovo di proprietà della società naufragò tra vincoli architettonici e opposizioni politiche. Da allora il Franchi è diventato un cantiere eterno, con capienza ridotta e il rischio concreto di vedere la Fiorentina giocare fuori casa anche nel 2026, l’anno del suo centenario. Ma la Fiesole – il cuore del tifo – resta sulla carta. Funaro promette: «Faremo di tutto per festeggiare il centenario nel miglior modo possibile».
 

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