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Ambiente e comunità

Firenze, duemila particelle dimenticate trasformate in piccoli giardini

di Alessandro Pattume
Borgo Allegri
Borgo Allegri

Questi spazi “senza funzione” riguardano centinaia di strade

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FIRENZE. Duemiladuecento particelle catastali per centinaia e centinaia di strade. È il lungo elenco delle aree “inesitate” in cui il Comune prevede di intervenire piantando nuovi alberi, sistemando attrezzature e addirittura rendendole fruibili per la prima volta ai fiorentini. Scampoli piccoli e grandi di città, da lungarno Torrigiani a Gavinana, da borgo Allegri a via Bolognese. Un grande piano verde Il progetto dedicato al recupero delle aree verdi “senza funzione” (600 mila euro) rientra in un più vasto investimento da tre milioni dedicato al verde cittadino. Ma solo il recente passaggio in giunta ha permesso di comprendere fino in fondo la portata di questo tipo di interventi.

Un lavoro certosino, zona per zona, quartiere per quartiere, che comprenderà il recupero delle aree e la piantumazione di nuovi alberi, l’installazione di impianti di irrigazione e appunto interventi mirati per rendere fruibili aree che finora non lo sono mai state. Un intervento che insieme a quelli destinati alle aree verdi già esistenti in tutti i quartieri, al miglioramento degli arredi fuori dalle scuole e agli investimenti destinati ai parchi e alle aree fitness, sembra destinato a non lasciare incolto nemmeno un angolo verde della città.

L’elencone La lunga lista di luoghi, zone, appezzamenti, angolini della città in cui il Comune prevede di intervenire comincia con via della Docciola, su a Pian di San Bartolo - Trespiano, e finisce con l’elenco delle aree individuate in borgo Allegri e piazza dei Ciompi, oltre che nella vicina via dell’Agnolo. Nel mezzo una sequenza infinita di particelle catastali e strade note e meno note. Tante le vie al Galluzzo e a Gavinana, a Novoli e Peretola, Brozzi, Quaracchi. E poi il Ponte all’Indiano e l’Isolotto, Coverciano, Arcetri fino al Piazzale Michelangelo. Ci sono strade, vie e vicoli di ogni quartiere cittadino. Per gli amanti delle statistiche, le strade di cui vengono elencati il maggior numero di particelle catastali sono via Bolognese, il viadotto del Ponte all’Indiano e viale Galileo.

Dai corrimani alla falciatura Ancora più impressionante è l’elenco della tipologia di interventi che potranno essere effettuati con l’accordo che il Comune andrà a stipulare. È la lista del costo di ogni singolo intervento e dà un’idea non solo della varietà degli interventi ma anche della complessità di un progetto del genere, che a conti fatti sembra servire e affiancare tutti gli altri interventi dedicati al verde presentati nelle settimane passate.

Si va dal rimontaggio della singola panchina proveniente da un’altra area verde (costa 103 euro) al ripristino di una caditoia con tombino in una strada pavimentata a lastrico (1.300 euro circa). Si passa dagli interventi per abbattere le barriere architettoniche alla fornitura di lastrico in pietra arenaria, recuperabile anche da precedenti smontaggi.

E poi la posa in opera giochi piccoli, medi e grandi nei giardini attrezzati, la pavimentazione smorzacadute, protezioni in ferro per alberi in strada, la fornitura di cancelli pedonali, corrimani, recinzioni, fontanelli in ghisa, la falciatura di prati e così via. Quaranta pagine piene di forniture e interventi con i quali si spera di cambiare volto alla città.

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