La guida
Addio alla giornalista Milly Mostardini
Fu addetta stampa del sindaco Elio Gabbuggiani e collaborò a lungo con Il Tirreno
FIRENZE. Una donna che faceva della libertà e indipendenza la sua bandiera.
Per chi l’ha conosciuta, Milly Mostardini, che è deceduta nei giorni scorsi, difendeva strenuamente questo suo carattere franco, schietto e autentico, che non scendeva a compromessi.
A novembre Milly Mostardini avrebbe compiuto 94 anni. Una laurea in lettere, la professione di insegnante, la passione per la scrittura (ricordiamo il suo "Ottanta voglia di raccontare" redatto insieme a Ettore Vittorini nel 1999 per Giunti editore), il profilo della giornalista che non si lascia irretire dalle luci della ribalta e cerca la verità, il nocciolo duro della notizia, ma senza scadere nel sensazionalismo.
Di Milly Mostardini si ricorda gli impegni negli uffici della Regione Toscana e poi negli anni Settanta l’incarico di addetto stampa di Palazzo Vecchio nella giunta guidata da Elio Gabbuggiani. Dalla metà degli Ottanta sarà la colonna fiorentina del Tirreno, per quelle che erano le pagine di “cultura e spettacolo”. Cronache, riflessioni, commenti, recensioni, attenzioni, inchieste. Le voci del giornale riflettevano il suo stile consapevole. Mai polemico e fine a se stesso. Se c’era un tocco di stravaganza era nel piacere di fumare il sigaro. Cordoglio è stato espresso dai colleghi e dall’Associazione stampa toscana, in molti la ricordano ancora con stima e rivolgono un affettuoso pensiero ai figli Allegra ed Elio.