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Firenze, riciclaggio nei ristoranti: perquisizioni e sequestri

Firenze, riciclaggio nei ristoranti: perquisizioni e sequestri<br type="_moz" />

Si è trattato di uno sviluppo quindi dell’indagine che già due mesi fa aveva portato a 23 perquisizioni in locali, con la presunta associazione a delinquere

11 luglio 2024
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FIRENZE. Sono stati perquisiti 14 locali del centro di Firenze ed è scattato il sequestro preventivo di beni, tra cui due Ferrari, mezzo milione in contanti e gioielli, per un valore di circa due milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta della Dda (Direzione distrettuale antimafia) del capoluogo toscano su una presunta associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita aggravata e all'autoriciclaggio.

Il sistema
Un’associazione che, secondo quanto finora accertato, sarebbe stata dedita all'acquisizione di ristoranti in particolare nel centro storico del capoluogo. Si è trattato di uno sviluppo quindi dell’indagine che già due mesi fa aveva portato a 23 perquisizioni in locali, con la presunta associazione a delinquere che dal 2012 avrebbe acquisito una ventina di ristoranti, un bar, un albergo, una concessionaria, un birrificio e le quote dell’Ischia calcio investendo i soldi che sarebbero stati accumulati al nero.

Il controllo
Le perquisizioni di mercoledì 10 luglio, disposte dal pm Luca Tescaroli e Christine Von Borries, sono state eseguite dalla guardia di finanza nei confronti di 14 attività economiche (13 ristoranti e un bar) che sarebbero riconducibili agli indagati. Questi ultimi «abusando del loro ruolo di amministratori e soci, avrebbero cagionato un ingente danno patrimoniale alle loro stesse società». L'esecuzione del decreto di sequestro, come spiega la Procura, ha interessato le province di Firenze, Napoli e Modena. Oltre alle due Ferrari (del tipo 296 e Testarossa), sono stati sequestrati denaro contante per 476.200, un anello in oro bianco con due brillanti, collane, bracciali d’oro per oltre un chilo e mezzo e quote di società che hanno sede a Firenze, proprietarie del ramo di azienda di un ristorante e di un bar-gelateria-caffetteria considerati, come spiega sempre in una nota la procura fiorentina, “provento dell'appropriazione indebita e frutto del reinvestimento di proventi illeciti”. Questi beni erano stati trovati nelle perquisizioni che vennero effettuate nel maggio scorso e che vennero trovati nella disponibilità di quelli che sono considerati dalla Procura i promotori dell’organizzazione, l’imprenditore fiorentino Alessandro Bigi, 48 anni, ed Eluert Kamami, 40 anni, di origine albanese: al primo sono stati sequestrati gli oggetti preziosi, le Ferrari e 250 mila euro in contanti, all’altro 186 mila euro. Sono stati poi sequestrati anche 9.750 all’ex portiere di Napoli e Fiorentina Giuseppe Taglialatela, finito sotto inchiesta perché avrebbe ceduto ai due principali indagati il 50% delle quote della società Ischia calcio, prendendo secondo l’accusa una somma pari a 100 mila euro a fronte di un prezzo dichiarato di circa nove mila euro.

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