Il Tirreno

Firenze

Il delitto

Infermiera uccisa, il nipote crolla e confessa: «La nonna mi trattava sempre male». Ecco come ha agito

di Matteo Leoni
Infermiera uccisa, il nipote crolla e confessa: «La nonna mi trattava sempre male». Ecco come ha agito

La donna è stata strangolata dal 17enne (frequentava il liceo) col cavo di un caricabatterie da cellulare

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FIRENZE. «Mia nonna mi trattava sempre male» avrebbe detto ai poliziotti il diciassettenne mentre confessava l’omicidio commesso alcune ore prima. Maria Teresa Chavez Flores, infermiera di 65 anni, peruviana, è stata uccisa dal nipote, dal ragazzo che aveva fatto venire in Italia quando aveva 13 anni per cercare di dargli un futuro. Il giovane, difeso dall’avvocato Elisa Baldocci, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della pm Giuseppina Mione della procura per i minorenni.

A dare l’allarme, nella notte tra domenica e lunedì, era stato lui stesso. «Mia nonna non si sveglia» aveva detto in un primo tempo contattando il 112. Poi una seconda versione: «L’hanno uccisa». Il ragazzino all’arrivo dei poliziotti era nell’appartamento di 39 metri quadrati in via Niccolò da Tolentino, dove viveva con la nonna e il nuovo marito di lei, un musicista che però si trovava all’estero per una tournée. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra mobile diretta da Roberto Di Benedetto, e in particolare da quelli della sezione omicidi diretti dal commissario Cosimo Toma, il diciassettenne ha ucciso la nonna strangolandola, prima a mani nude e poi usando un cavo per la ricarica di un telefono cellulare. Quindi, di fronte agli agenti, ha cercato di simulare una rapina, raccontando di essere tornato a casa e di aver trovato un uomo nell’appartamento, che era entrato da una finestra sul retro dell’abitazione, posta al primo piano di un condominio. Il giovane aveva una ferita al volto, forse dovuta ai tentativi della nonna di salvarsi la vita.

Ieri è stato conferito l’incarico per l’autopsia. L’esame autoptico verrà eseguito nella giornata di domani. Il secondo marito della donna è rientrato ieri in Italia dalla Germania, dopo essere stato informato di quello che era successo.

Il movente non sarebbe ancora stato chiarito nel dettaglio, ma sarebbe da ricondurre a una situazione di forte tensione nella convivenza tra nonna e nipote. L’omicidio sarebbe stato consumato al termine dell’ennesima lite. La donna lo avrebbe accusato di essere un fannullone, scatenando la reazione del minorenne.

Al momento dei fatti, secondo gli esami clinici eseguiti, il diciassettenne non sarebbe stato in condizione di alterazione. Nel corpo sarebbero state infatti trovate piccole tracce di stupefacenti, risalenti probabilmente a un consumo avvenuto diversi giorni prima. Il ragazzo, che fino al momento del fermo frequentava un liceo fiorentino, sarebbe sotto choc. In un primo tempo ha cercato di ingannare gli agenti con la storia della rapina finita male, ma poi, nel pomeriggio di lunedì, è crollato e ha confessato tutto.

La madre del giovane si trova in Perù. La nonna, descritta dai vicini di casa come una persona molto riservata e dedita al lavoro, prestava servizio come infermiera in un struttura con sede poco lontano da casa sua, nella zona di Castello, specializzata nella riabilitazione neuropsichica di persone con disabilità intellettiva. Inoltre aveva un secondo lavoro in una struttura sanitaria.


 

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