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Morte sul lavoro

Rider morto: il 26enne alla guida del suv indagato per omicidio stradale

Rider morto: il 26enne alla guida del suv indagato per omicidio stradale

La Cgil ricorda lo sciopero del settore per il 5 ottobre: «Non rimarremo in silenzio»

03 ottobre 2022
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FIRENZE. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio stradale sulla morte del rider di 26 anni impegnato in una consegna, a seguito di un incidente stradale in città avvenuto all'incrocio tra via De Nicola e via Gobetti, a Rovezzano, la sera dell'1 ottobre. Il pm Fedele La Terza ha iscritto sul registro degli indagati il conducente della Land Rover, un giovane, anche lui di 26 anni di Scandicci, che ha travolto il motociclista. Il ragazzo è risultato negativo all'alcoltest e a quello antidroga. Con lui viaggiavano tre coetanei. Domani sarà conferito l'incarico per l'autopsia, che sarà eseguito all'istituto di medicina legale di Firenze. Intanto, per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente, sono stati ascoltati numerosi testimoni, alcuni dei quali hanno raccontato che la vettura sarebbe passata con il semaforo sul giallo. Al vaglio degli investigatori ci sono i video delle telecamere di sorveglianza della zona. 

Intanto la Cgil ricorda ricorda lo sciopero di tutto il settore indetto per il 5 ottobre, con un presidio che si terrà alle 18 in piazza Sant'Ambrogio a Firenze: «La morte di Sebastian, il rider investito a Firenze mentre si recava al ristorante per una consegna nella serata di sabato sera, ci lascia sgomenti, ma non abbiamo intenzione di rimanere in silenzio di fronte al terzo rider operante su piattaforma digitale morto in Toscana mentre lavorava, che si aggiunge al rider di Treviso deceduto solo poche settimane fa. E' una strage che va fermata e che a nostro avviso viene alimentata dal modello organizzativo adottato dalle società, che spinge i lavoratori a correre per una consegna in più e pochi euro da portare a casa a fine serata».

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LE REAZIONI DELLA POLITICA

  • Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale: «Tragedie come quella del rider morto in un grave incidente stradale a Firenze, non devono più avvenire. La sicurezza e la dignità del lavoro sono temi fondamentali che non possiamo più rimandare. Per troppi anni nel nostro Paese si è investito in politiche che hanno svilito la dignità del lavoro: prima fra tutte il reddito di cittadinanza. Adesso servono serie iniziative che tutelino i lavoratori ed in particolare i nostri giovani. Non si può morire di lavoro in questo modo nel 2022».
  • Federico Gianassi, neo-deputato Pd: «Mi batterò in Parlamento per l'approvazione di una legge che tuteli i rider. Servono sicurezza e tutele. Sostengo convintamente la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella: non esiste una società realmente democratica, libera e giusta se i lavoratori non sono tutelati e difesi da precariato e insicurezza».
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