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Scontro auto-moto a Firenze, muore rider di 26 anni: indagine per omicidio colposo

Scontro auto-moto a Firenze, muore rider di 26 anni: indagine per omicidio colposo

L'incidente nella zona di Rovezzano: il giovane aveva appena finito le consegne. Il sindaco Nardella: «Spinti a correre da un algoritmo». La Cgil proclama lo sciopero

02 ottobre 2022
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FIRENZE. Si manteneva facendo il rider Sebastian Galassi, nato e residente a Firenze, 26 anni, morto a causa di un incidente stradale avvenuto poco prima delle 21:30 di sabato 1 ottobre alla periferia del capoluogo mentre viaggiava sullo scooter: stava facendo una consegna per conto di Glovo. Studiava però come web designer e come grafico web già si era occupato della Calcio Toscana ssd, società sportiva dilettanti per cui giocava pure a calcio a 5 nella squadra Lions King. Lo ricorda la stessa società, con il suo responsabile Edoardo Cuda, salutando l'amico "Seb" che "si è spento all'improvviso" e stringendosi attorno alla famiglia.

LA DINAMICA DELL'INCIDENTE

Sulla dinamica dell'incidente, avvenuto in via De Nicola, all'altezza di via Gobetti, nella zona di Rovezzano, sono in corso accertamenti della polizia municipale. In una nota di Palazzo Vecchio si spiega che il 26enne, alla guida del suo scooter Honda Sh, si è scontrato con una Land Rover a Rovezzano, "in via de Nicola all'altezza di via Gobetti, "per ragioni in via da accertamento". Galassi, è stato portato in codice rosso all'ospedale dove è morto nella mattina di domenica 2 ottobre. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo indagando il conducente dell'auto e disporrà l'autopsia. Intanto sequestrati i due mezzi e pure una terza macchina, sempre al fine di capire cosa sia accaduto. Da chiarire se e chi possa non aver rispettato un semaforo.

Studente universitario, il giovane stava tornando a casa dopo aver concluso il suo turno di lavoro per Glovo. La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: iscritto nel registro degli indagati il conducente della Land Rover.

Come detto, sono in corso accertamenti dei vigili urbani sulla dinamica dell'incidente. Da capire se e chi dei mezzi coinvolti possa non aver rispettato semafori o precedenze. Si apprende anche che oltre allo scooter della vittima e alla Land Rover, è stata sequestra un'altra auto, sempre al fine di ricostruire la dinamica. Sarà disposta l'autopsia e intanto gli investigatori stanno ascoltando testimoni. 

LA CIGL PROCLAMA LA SCIOPERO

In seguito all'incidente i sindacati Filcams-Filt-Nidil Cgil hanno proclamato uno sciopero di 24 ore dei rider fiorentini per il 5 ottobre. Aspettano gli approfondimenti delle indagini ma intanto esprimono «profondo dolore e vicinanza alla famiglia» e «tanta rabbia» per «un'altra morte inaccettabile, in un settore dove la sicurezza sul lavoro è ancora troppo spesso un diritto da conquistare, così come salari dignitosi e diritti tante volte sono una chimera, all'interno di un sistema che spinge alla produttività a discapito delle tutele». Cordoglio viene espresso dal presidente Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo: dare più tutele ai rider «è una priorità assoluta e deve esserlo per tutti». Chiede che intervenga in fretta il nuovo Parlamento per garantire maggiori tutele il governatore toscano Eugenio Giani: «È tempo che le aziende facciano la loro parte e contribuiscano a correggere le storture dei meccanismi del settore, che da anni combattiamo e denunciamo. E anche la politica, a partire dal livello nazionale, deve intervenire con provvedimenti concreti per migliorare le condizioni di lavoro dei rider».

NARDELLA: «MORTO PER UN ALGORITMO»

Sul caso il post del sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Ieri sera in città si è consumata una tragedia. Un giovane rider di 26 anni è morto travolto da un’auto mentre viaggiava in scooter per fare una consegna. Le indagini chiariranno la dinamica dell’incidente e le responsabilità, ma intanto abbiamo una famiglia disperata e una comunità in lutto. È l’ennesimo caduto sul lavoro, ma ciò che fa più rabbia è l’ennesimo rider morto mentre correva per rispettare i tempi di consegna. Come Willy a Livorno,  Roman Emiliano sul Terragno, Romulo a Montecatini. Zero tutele, ritmi insostenibili, pochi diritti. Da anni a Firenze ci battiamo per la dignità di tutti i lavoratori e dei riders in particolare».

Il sindaco prosegue: «Lanciati in bici o in moto nelle strade delle nostre città per consegnare milioni di pasti perché un algoritmo li spinge a correre sempre di più per guadagnare 600 euro al mese. Devono fare presto se vogliono guadagnare. Una corsa contro il tempo per soddisfare il cliente. Una corsa per pochi euro. Una corsa che costa la vita. Tutto questo è abominevole. Il mondo del delivery fa grandi margini sui lavoratori, sui consumatori e sui ristoratori. Deve essere regolato meglio. Il Parlamento appena insediato approvi immediatamente una norma a tutela di questi “nuovi” lavori e di questi giovani disciplinando in modo semplice ed efficace questo sistema di consumo. Dimostri di avere a cuore il valore del lavoro, delle relazioni sociali, della vita».

Tra i commenti al post di Nardella c'è anche quello di Gabriele Galassi: «Mio cugino era una persona prudente, studente e appunto lavoratore di sera, orfano di madre, un bravissimo ragazzo onesto».

«Le indagini faranno il loro corso ma nessuno potrà portare in vita il giovane rider che è morto sul lavoro. Nel suo ricordo abbraccio la sua famiglia e i tanti colleghi. Il comfort degli utenti non può essere pagato con le mancate tutele dei rider: tutti noi dobbiamo cambiare mentalità e chiedere uniti al nuovo Parlamento di intervenire in fretta arrestando il numero dei tanti, troppi, lavoratori morti», lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Giani.

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