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Il sindaco di Campi Bisenzio: “Porterò i territori a Roma. Bello avere la sinistra con il Pd”

Valentina Tisi
Emiliano Fossi, 49 anni sindaco uscente di Campi Bisenzio
Emiliano Fossi, 49 anni sindaco uscente di Campi Bisenzio

Prima intervista del sindaco di Campi dopo la candidatura alla Camera

17 agosto 2022
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L’hashtag questa volta potrebbe essere “Se Fossi deputato”, perché con il passaggio in direzione nazionale di lunedì sera è arrivata la conferma: Emiliano Fossi correrà per l’uninominale alla Camera della provincia di Firenze. Il sindaco di Campi Bisenzio nelle scorse settimane non aveva mai nascosto il desiderio di volersi giocare il tutto per tutto all’uninominale, dicendo che, se la scelta fosse stata totalmente sua, avrebbe preferito la sfida rispetto al posto sicuro nel listino, rimettendosi comunque alla decisione del partito.

Che tipo di campagna elettorale farà?

«Sarà una campagna casa per casa, strada per strada, azienda per azienda; proprio come il motto dell’ultimo intervento dal palco di Enrico Berlinguer a Padova, quando incitava militanti e volontari del partito a mobilitarsi. Perché la mia idea è quella di toccare tutto il territorio dei 25 Comuni. Una campagna elettorale dalle 7 di mattina alla mezzanotte di ogni giorno di questo mese. Andrò dalle persone, nei luoghi di ritrovo e di aggregazione, nelle fabbriche, nei centri di socializzazione, nei bar, nei mercati, questo voglio fare».

Quali saranno i temi?

«I temi principali saranno quelli della campagna del Partito democratico, che sono poi anche i temi su cui io ho sviluppato la mia sensibilità più forte: l’ambiente, il lavoro, i diritti sociali, i diritti civili, i diritti delle persone, il tema della prossimità e della partecipazione democratica, che sono gli elementi su cui mi spenderò con più forza provando a fare un lavoro che parta dai territori, portandolo a Roma, per poi ritornare sui territori. Perché la mia idea, se sarò eletto, è quella di mantenere un collegamento fortissimo col mio territorio di investitura. Per questo la prima cosa che sto facendo è entrare in contatto con tutti i sindaci, parlare con ognuno di loro dicendo che voglio essere il loro rappresentante a Roma e lavorare affinché questo porti un miglioramento per il territorio».

Ha deciso quali saranno le prime tappe?

«Le stiamo definendo. Abbiamo aspettato finché non ci fosse l’ufficialità della candidatura nel collegio. Presenteremo a breve le caratteristiche della nostra campagna, compreso l’approccio comunicativo. Stiamo lavorando a tappe serrate, ma verrà fuori una campagna elettorale tra le persone e per le persone, con una grande partecipazione, bella e divertente, perché le campagne elettorali sono uno dei momenti più belli del fare politica. Sarà una campagna coinvolgente e ganza».

Ha già in mente chi la affiancherà del suo staff durante la campagna?

«Sicuramente in questi anni ho avuto la fortuna di diffondere una rete di relazioni notevole, a partire dalle persone che mi hanno aiutato nelle campagne elettorali a Campi e la squadra che mi ha affiancato anche nel governo della città, tutte le persone che ci sono state in questi anni saranno un punto fondamentale. Poi avremo una ramificazione in ogni territorio, quindi l’Empolese, il Chianti, il Valdarno, la Valdisieve e ovviamente la Piana, ma anche all’interno di ogni Comune ci sarà un comitato molto ramificato, strutturato e organizzato».

Quale sarà il ruolo del Pd della Piana e soprattutto del Pd di Campi Bisenzio?

«Sul Pd conto tantissimo perché è il mio partito. È una realtà fortemente organizzata sul territorio. Io sono un uomo del Pd, un militante e un dirigente del Pd e la candidatura me l’ha proposta il Pd nazionale direttamente. Quella è la mia comunità. Poi chiaramente sono il candidato della coalizione che si presenta nei collegi uninominali e cercherò di fare del mio meglio per rappresentare questa proposta. Il Partito democratico di Campi è una base fondamentale del Pd di quest’area e naturalmente è la mia famiglia».

Parlando della Piana, in questi giorni ha incassato anche il sostegno del sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, se lo aspettava e quale sarà il valore aggiunto di questa collaborazione con Sinistra italiana?

«Sono stato molto contento del sostegno di Lorenzo perché è un amico, un compagno e un collega molto bravo, con il quale abbiamo condiviso in questi anni molte cose. Abbiamo appartenenze a partiti diversi, ma abbiamo numerose sensibilità che ci accomunano. Credo sia molto importante la presenza di Sinistra italiana nella compagine che si presenta nei collegi, perché accentua quell’attenzione sui temi del lavoro e dell’ambiente di cui parlavo. La sinistra deve essere unita e questo è un bel segnale di cui vanno ringraziate le comunità di Sinistra italiana e del Pd e i segretari Fratoianni e Letta».

Un giudizio sulle liste, soprattutto per quanto riguarda la Toscana...

«Col mio ruolo in segreteria regionale ho seguito direttamente la vicenda, credo sia stato fatto un lavoro molto paziente e per niente facile in brevissimo tempo. E che inoltre si sia tenuto conto di una serie di aspetti del territorio e di esigenze nazionali. Alla fine mi sembra un lavoro che ha un’armonia importante, che riconosce le sensibilità diverse e tiene insieme alcune diversità che rappresentano un arricchimento».

Cosa porterà con sé dell'esperienza da sindaco?

«Porterò il connubio tra l’unicità dell’esperienza di amministratore che fare il sindaco ti dà e che parte da valori forti confrontandosi con la concretezza delle scelte. Quindi questo elemento del governo del territorio, che è una delle esperienze più forti in assoluto, e poi le sensibilità che mi hanno contraddistinto in questi anni, insomma gli elementi del progressismo che credo mi caratterizzino».

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