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Empoli-Verona, l’assalto azzurro alla categoria: «Una partita di testa e cuore»

Empoli-Verona, l’assalto azzurro alla categoria: «Una partita di testa e cuore»

Contro il Verona gli azzurri si giocano la A davanti a più di 12mila tifosi. D’Aversa: «Un grande gruppo che non ha mai mollato, ora l’ultimo sforzo»

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EMPOLI. L’immagine perfetta l’ha regalata Roberto D’Aversa in avvio di conferenza stampa: «Siamo arrivati a un momento dove non vola neanche una foglia, l’aria è ferma, sappiamo che con una vittoria probabilmente raggiungeremo il nostro obiettivo». Descrizione perfetta di un prepartita carico come non mai di tensione e aspettative: per l’Empoli si avvicina il momento della verità.

Al termine della gara con il Verona (questa sera alle 20.45 alla Castellani-Computer Gross Arena) si scoprirà se gli azzurri potranno festeggiare la quarta salvezza di fila oppure se saranno costretti a salutare la compagnia con un mesto ritorno tra i cadetti. C’è anche la terza ipotesi, peggiore della prima, ma decisamente migliore della seconda: lo spareggio, una tra le tante possibilità di questo complicato arrivo in volata che comprende ben cinque formazioni (in ordine di classifica: Verona, Parma, Lecce, Empoli, Venezia). Due di queste retrocederanno e faranno compagnia al Monza, fanalino di coda del torneo, le altre tre potranno festeggiare e metter testa a un’altra stagione nella massima serie.

La squadra di D’Aversa, per essere una di quelle tre, dovrà cercare di ottenere la terza vittoria di fila (dopo quelle ottenute con Parma e Monza) ma in ogni caso, anche se la gara dovesse finire in parità, o con una poco auspicabile sconfitta interna, dovrà guardare ai risultati degli altri campi, principalmente a quello di Lazio-Lecce. Atalanta-Parma e Venezia-Juventus le altre sfide “attenzionate”. Gli azzurri non saranno soli, nel d-day, tutt’altro: il Castellani presenterà uno scenario degno. Gli oltre 12mila spettatori, i settori esauriti, testimoniano la partecipazione con cui la città seguirà la partita, al fianco della propria squadra. Un sostegno che non è mai mancato e di cui è fresca testimonianza la trasferta di Monza.

D’Aversa ha sottolineato l’importanza del sold-out e di giocare con la spinta dei tifosi, contestualizzando per l’ennesima volta che la situazione in cui si trova la propria squadra era uno degli scenari previsti ad inizio stagione. «Dall’inizio dell’anno sapevamo quale sarebbe stato il nostro percorso – sottolinea l’allenatore –, è la storia del club quella di arrivare a giocarsi la salvezza all’ultima di campionato. Devo dire che i miei ragazzi sono stati straordinari nonostante le difficoltà, tra gioie e momenti di dolore dovute al digiuno di risultati. Chiaro che in questo momento dobbiamo mettere da parte quello che è successo prima e ragionare solo sul nostro futuro e con fiducia».

La ricetta del mister? Pensare a quello che c’è da fare nel pratico, senza farsi travolgere dalla pressione. «Dobbiamo pensare solo agli aspetti del campo – dice –, sia per quanto riguarda la fase offensiva che quella difensiva, senza dimenticare le palle inattive. I ragazzi dovranno scendere in campo con personalità e calma, non sarà una partita tattica, ma di testa e di cuore. Quindi dobbiamo stare attenti a non sprecare energie. Tutta la settimana ho battuto forte su un aspetto – prosegue il tecnico azzurro –: ho raccomandato di non disperdere energie mettendo testa ai risultati dagli altri campi o alle ipotesi di arrivo in volata che possono essere infinite. A Monza ho saputo i risultati degli altri quando sono entrato nello spogliatoio». Due parole anche sul Verona («Per raggiungere la matematica salvezza ai nostri avversari basta un punto e cercheranno di ottenerlo, devo dire che hanno attraversato dei momenti delicati e Paolo Zanetti è stato bravissimo»), ma le domande si sono concentrate sulla formazione con cui l’Empoli andrà ad affrontare la partita che decide l’intera stagione. Il tecnico ha dato qualche indicazione interessante sull’assetto difensivo («Goglichidze – sottolinea – a Monza è entrato molto bene, si è rivisto quel giocatore che abbiamo ammirato spesso nell’arco del campionato. Può essere quello un dubbio») e ha lasciato intendere che il modulo nella prima parte di gara sarà a una punta («In avanti bisogna valutare: schierando due attaccanti, in panchina rimarrebbe solo Konate. Già il fatto di avere possibilità di cambiare in corsa è una grossa novità per noi»).

Anjorin ha lavorato con continuità ma potrebbe essere utile nella seconda parte: si va verso una formazione “stile Monza” con i ballottaggi Goglichidze-Marianucci e Colombo-Esposito, con Cacace confermato sotto punta al fianco Fazzini. Chiusura sul gruppo squadra, a detta di D’Aversa il vero valore aggiunto. «Un altro gruppo avrebbe mollato prima – aggiunge D’Aversa –: questi ragazzi sono stati bravi a non esaltarsi nel momento in cui le cose andavano molto bene e a non deprimersi dopo venti partite senza successi. Arrivando da due vittorie – conclude il tecnico azzurro – c’è entusiasmo, c’è più convinzione, ma adesso dobbiamo essere bravi a chiudere il cerchio». 

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