L’Empoli spaventa la Juventus, poi perde pezzi e crolla
Allo Stadium finisce 4-1 per i bianconeri. Gli azzurri si erano portati in vantaggio con l’ex De Sciglio prima degli infortuni di Anjorin e Ismajli e l’espulsione di Maleh, mentre Fazzini ha dato forfait nel riscaldamento
EMPOLI. A un certo punto è sembrata la scena di un adulto che ruba le caramelle a un bambino, e non si era molto lontani dalla verità, visto che l’Empoli ha chiuso con Gravelo, Tosto e Bacci in campo, due 2006 e un 2005. Esordio amaro in Serie A per i tre baby azzurri allo Stadium di Torino contro la Juve, che ha vinto 4-1 una partita che ha rischiato di perdere e poi di pareggiare al cospetto di un Empoli che continua a perdere pezzi: Fazzini durante il riscaldamento, Anjorin e Ismajli per infortunio, Maleh espulso per doppia ammonizione.
Suona forte la sirena dell’allarme per D’Aversa, che ora si dovrà inventare qualcosa per sabato contro il Milan al Castellani, ma francamente non si vede che cosa si possa inventare, se non continuare ad attingere dalla Primavera per colmare i buchi, anzi le voragini, che si sono aperte nel gruppo della prima squadra falcidiato dagli infortuni, con un mercato di riparazione che finora non ha riparato niente.
Eppure alla fine nel primo tempo di questa sciagurata partita l’Empoli aveva posato le fondamenta di quella che poteva essere un’impresa, mentre lo Stadium fischiava sonoramente i bianconeri sotto di un gol e gli anti-Motta cominciavano a gongolare.
Azzurri in campo senza i due “braccetti” titolari, Viti infortunato, Goglichidze per scelta tecnica, sostituiti da Marianucci a destra e De Sciglio a sinistra. Pronti, via ed è subito il grande ex a sbloccare il risultato. Sul secondo corner di fila battuto da Henderson la palla attraversa l’area piccola fino alla testa del terzino che la fa passare sotto le gambe di Di Gregorio e gela lo Stadium senza esultare. La Juve ci metterà più di 20 minuti a riprendersi. Nel frattempo rischia di capitolare quando Zufferli fischia un rigore per gli azzurri al 15’ (fallo di Di Gregorio su Maleh) ma il Var annulla per un precedente tocco di mano di Anjorin.
I bianconeri si svegliano al 24’ con una spettacolare girata di Nico Gonzalez alzata in angolo da Vasquez e successivo missile di Weah che fischia accanto al palo. Ma a conti fatti la Juve costruirà solo un’altra occasione al 31’ con Yildiz che ubriaca Gyasi per il tiro a botta sicura di Koopmeiners che incoccia nelle gambe di McKennie.
Inizia la ripresa e si capisce subito che si mette male per gli ospiti. Anjorin alza bandiera bianca dopo due minuti (dentro Zurkowski, che sfiora subito il palo in contropiede). Otto minuti dopo si fa male anche Ismajli (dentro Goglichidze, con Marianucci centrale). La Juve sente l’odore del sangue e azzanna. Al 60’ una bella parata di Vasquez nega la gioia del gol a Koopmeiners, gol che arriva un minuto dopo grazie a Kolo Muani, bravo a spostare un tenero Goglichidze e a metterla sul primo palo. Tre minuti dopo Weah conclude forte da fuori, Kolo Muani tenta di scansarsi ma la prende di stinco e la palla rotola alle spalle di Vasquez. La rimonta è completata.
Ma attenzione, l’Empoli, a dispetto dell’encefalogramma teoricamente piatto, non è morto. All’81’ Colombo va a centimetri dal 2-2. Tre minuti dopo Maleh si prende il secondo giallo e virtualmente cala il sipario. Vlahovic, appena inserito da Thiago Motta, timbra al 90’ in contropiede con qualche responsabilità di Vasquez e Conceicao mette la ciliegina sempre in contropiede al 92’. Un risultato abbastanza bugiardo per quanto si è visto in campo: l’ultima immagine è un Thiago Motta che consola D’Aversa. Lui per primo sa che poteva finire molto diversamente.