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Empoli È un nuovo anno zero tra la squadra, il socio e lo stadio

di David Biuzzi
Empoli È un nuovo anno zero tra la squadra, il socio e lo stadio

Tanti i nodi da sciogliere a poco più di un mese dalla storica terza salvezza ma sotto la cenere sono tanti i fuochi che covano e possono prendere forza

27 giugno 2024
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EMPOLI. È considerato il più grande fisico del XX secolo, Albert Einstein. Ha rivoluzionato la nostra visione di spazio, tempo e gravità. Premio Nobel nel 1921, ha teorizzato (e insegnato) che il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando. E di tempo, oggi, ne è passato dalla magica, straordinaria notte del 26 maggio. Ben 32 giorni, per la precisione, dalla storica terza salvezza dell’Empoli conquistata con l’acuto in extremis contro la Roma, firmato Niang, e celebrata dalla gioia di un’intera comunità, quella azzurra.

Cosa resta

Tanto? Poco? È relativo, appunto. Fatto sta che in apparenza sembra quasi essersi cristallizzato, il tempo. Perché il resto è stato soprattutto un susseguirsi di addii, iniziati con quello decisamente poco banale del direttore sportivo Pietro Accardi, e gli arrivi di Roberto Gemmi nella stanza dei bottoni e Roberto D’Aversa (non ancora ufficiale, ma poco importa) in panchina. Insomma, considerati anche Davide Nicola e una mezza dozzina abbondante di calciatori (tra contratti scaduti e prestiti non riscattati) se non siamo alla tabula rasa poco ci manca. Con la nuova stagione alle porte, dunque, l’Empoli sembra quasi una pagina bianca dove tutto (o almeno molto) deve ancora essere scritto. Ma non è detto che per forza di cose sia un male e, soprattutto, molti indizi fanno capire che sotto la cenere il fuoco c’è e si sta pure alimentando. Sotto diversi fronti.

Work in progress

Lavori in corso, insomma, dalle parti di Monteboro ma non solo, visto che proprio il ds Gemmi, con il collaboratore Perna, sta girando come una trottola per l’Italia per contatti, trattative, affari. D’altra parte oggi la rosa è ridotta all’osso con 13 giocatori sotto contratto e una pattuglia di giovani di rientro da varie e variegate esperienze. Ovviamente non sarà al completo per il raduno del prossimo 8 luglio, ma qualcosa andrà comunque fatto in questi giorni per permettere se non altro a D’Aversa di piantare i semi di quello che dovrebbe essere un 4-3-3. Condizionale d’obbligo, visto che i pensieri del tecnico al momento li conoscono solo il presidente Fabrizio Corsi, Gemmi e i loro più stretti collaboratori. Prima ancora della tattica, però, c’è una linea guida che arriva direttamente dal massimo dirigente e che andrà seguita per forza: ridurre i costi. Già, perché l’altra faccia della medaglia, cioè restare così a lungo al massimo livello, produce una progressiva lievitazione dei costi (soprattutto le buste paga) tra ritocchi, aumenti, premi, extra-budget di varia natura che ora l’Empoli vuole rimettere sotto controllo anche alla luce di un certo esaurimento scorte di gioielli da esporre in vetrina (dopo Baldanzi, ceduto a gennaio alla Roma, della Primavera d’oro è rimasto Fazzini e c’è un’altra generazione da crescere). Un aspetto chiave per capire, o almeno intuire, cosa potrebbe aver prodotto le partenze di Accardi e Nicola (entrambi sotto contratto) e la strada verso cui indirizzare la campagna trasferimenti (acquisti e cessioni, cioè). Una sorta di ridimensionamento, insomma, ma inteso in senso letterale. Cioè il ritorno a una dimensione più consona. «Sarà ancora più dura», ha annunciato proprio il presidente Corsi parlando della stagione che verrà e allo stato dell’arte sembra difficile dargli torto.

I progetti

Ma attenzione. Non mancano le incognite ma neanche le idee e i progetti. A livello di costruzione della squadra, ad esempio, l’intenzione sembra quella di ripartire sulla falsariga del percorso tracciato da Nicola. Ovvero forse un po’ meno tecnica ma corsa, spirito e fisicità. Con le vie del mercato ancora da esplorare è complicato farsi oggi un’idea dell’Empoli che verrà, ma sicuramente gli azzurri non abbandoneranno la pista privilegiata che hanno sempre avuto per i giovani. Quelli propri e anche altrui (non a caso già circolano, a vario titolo, i nomi di Piccoli, Colombo, Pellegri ed Esposito). Nel primo caso, ad esempio, sembra scontato che in ritiro ci sarà l’occasione di mettersi in mostra anche per i giovanissimi che nell’ultima stagione sono rimasti ai margini, come Shpendi (che pure ha molte richieste in B) e il georgiano Goglichidze, o chi rientra da parentesi in Serie B, come Degli Innocenti con il Lecco, o anche in Serie C, come Angori e Ignacchiti che buone cose hanno fatto nella vicina Pontedera. In questo contesto, è chiaro, sarà determinante non sbagliare i senatori. In questo senso è già a buon punto il rinnovo del play Grassi (vicino anche quello di Pezzella), mentre Bereszynski resta un possibile cavallo di ritorno (come lo sono anche il solito Zurkowski e Bastoni). Se finora poco è stato fatto, insomma, la carne al fuoco è molta e la sensazione è che molte situazioni possano sbloccarsi entro la prima metà di luglio.

Tra socio e stadio

Ma essendo di fronte a una sorta di anno zero, per l’Empoli, è necessario gettare uno sguardo anche oltre il pur decisivo aspetto della costruzione della squadra. E anche in questa ottica il materiale non manca. Nelle ultime settimane, infatti, avrebbero avuto un seguito alcuni dei contatti già allacciati (da tempo) per la ricerca di un partner societario. Il famoso socio annunciato direttamente dal presidente Corsi al Tirreno a poche ore dalla salvezza raggiunta. La vicenda, si sa, è avvolta nel massimo riserbo con bocche cucite da parte di tutti. È probabile che siano stati stipulati patti di riservatezza tra le parti, decisione che già per conto proprio indicherebbe che qualche progresso c’è. Le voci riguardano sempre fondi di investimento che avrebbero già interessi nel pallone (all’estero) ma già che vocifera anche di un eventuale investitore italianissimo. Difficile farsi un’idea sui tempi, ma in questo caso una piccola indicazione può essere rappresentata proprio dalla fiducia dimostrato dal massimo dirigente azzurro quando lanciò il sasso nello stagno. Ci siamo, invece, sull’altro fronte caldo, cioè quello dei lavori allo stadio Carlo Castellani. L’Empoli, infatti, in questo caso è pronto già da qualche settimana per rendere pubblico il nuovo progetto e presentarlo. Lo farà a metà luglio, alla presenza anche del ministro dello sport Abodi. Lo slittamento si era necessario causa elezioni amministrative, ma ora che Alessio Mantellassi è stato proclamato nuovo sindaco ci siamo. L’Empoli effettuerà i lavori tramite una società appositamente formata insieme alla Computer Gross e all’azienda costruttrice (che ha sede in Toscana). I tempi dovrebbero essere abbastanza brevi con i lavori che saranno divisi (prima le curve poi la tribuna). La nuova struttura dovrebbe prevedere uno spazio commerciale nella zona della Curva Sud con Conad, pare, in prima fila per l’affitto. Intanto dal Comune arriva la proroga della concessione dell’impianto fino all’agosto 2025. Un tecnicismo per presentare il progetto. Il canone passa da 15.000 a 19.000 euro ma l’Empoli ne ha già anticipati 61.000 di lavori vari.

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