Empoli direzione salvezza
A Salerno gli azzurri vincono 3-1 ed escono per il momento dalla zona retrocessione Cambiaghi travolgente, Niang entra e trasforma in rete un rigore procurato da Fazzini
L’Empoli torna a respirare. Certo, in attesa di tutte le altre partite, probabilmente è solo una boccata di ossigeno. Il successo per 3-1 sulla Salernitana permette agli azzurri di risollevarsi e di uscire dalle sabbie mobili della classifica. Almeno momentaneamente.
Non era certo l’ultima spiaggia, ma quella dell’Arechi ha rappresentato molto più di una semplice partita. E non solo perché contro la Salernitana è andato in scena uno scontro salvezza tra la penultima e l’ultima della classe, ma anche perché per l’Empoli di Nicola – dopo quelle contro Monza, Juventus e Genoa – era necessario calarsi anche in una sfida se non proprio decisiva, ma fondamentale per continuare ad alimentare la speranza della salvezza. Una sorta di spartiacque nel cammino degli azzurri. Che a Nicola non solo ha permesso di ottenere i tre punti e il quarto risultato utile consecutivo, ma soprattutto di ricevere più di una certezza. A partire dalla nuova strada che l’Empoli ha imboccato. Una direzione che gli azzurri adesso possono non solo intraprendere, ma anche percorrere con una certa sicurezza. O meglio, con la consapevolezza che quel cambio di mentalità concretizzato con l’arrivo di Nicola sulla panchina ha portato i suoi frutti. In campo e non.
Nell’inferno dell’Arechi ad infiammarsi sono Cambiaghi e compagni che in poco più di novanta minuti spengono il fuoco che i tifosi salernitani hanno provato ad accendere attorno alla sfida, uscendo scottati da quella che Inzaghi aveva definito una «finale».
L’esterno azzurro non solo manda in tilt la difesa avversaria, ma propizia anche il gol del vantaggio con un cross che una sfortunata deviazione di Zanoli manda alle spalle di Ochoa. Alla fine sono Niang, su rigore, e Cancellieri a sigillare un successo costruito, cercato e voluto e a derubricare il momentaneo pareggio siglato da Weissman in una parentesi di un match che gli azzurri hanno sempre tenuto sotto controllo.
Nicola, che incassa il tributo dell’Arechi (l’uomo del miracolo granata nel 2022), schiera il 3-4-2-1, modulo speculare a quello che Inzaghi mette in campo prima di passare alla difesa a quattro a fine primo tempo. L’Empoli non si scompone mai nell’arco dei novantasei minuti giocati. Palla a terra e scambi veloci, dal primo minuto, gli azzurri aggrediscono, attaccano e pressano. Non lasciano spazi alla Salernitana annullando la partenza sprint che Filippo Inzaghi aveva chiesto ai suoi. Cerri piazza il fisico davanti a Ochoa, Zurkowski in regia costruisce, Cambiaghi finalizza. Ma non solo. Perché l’Empoli difende sempre in maniera ordinata, senza mai offrire spazi agli avversari al punto che in più di un’occasione il pubblico di casa “pizzica” gli uomini di Inzaghi a suon di fischi. E quando si apre qualche varco per i granata, è Caprile a chiudere la saracinesca. Una parata strepitosa al termine del primo tempo sul gran tiro da fuori di Kastanos permette agli azzurri di andare negli spogliatoi forti del vantaggio e di iniziare a spingere subito nella ripresa. Con il suo generatore di occasioni, Cambiaghi, che però Cerri e Zurkowski non riescono a far sorridere. Al 68’ è Weissman, alla prima in Serie A, a schiacciare di testa approfittando di un errore in marcatura di Ismajli. Una parentesi, chiusa prima dal rigore guadagnato all’86’ da Fazzini al termine di una grande azione e trasformato da Niang e, in pieno recupero, dalla ciliegina appoggiata da Cancellieri sulla torta che gli azzurri possono adesso gustarsi per festeggiare il balzo in avanti in classifica. Per brindare, invece, occorreranno ancora tempo e punti. © RIPRODUZIONE RISERVATA