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In Toscana spopolano gli agriturismi: ecco cosa cercano i turisti per la primavera-estate 2024

di Sara Venchiarutti
In Toscana spopolano gli agriturismi: ecco cosa cercano i turisti per la primavera-estate 2024

Le strutture si preparano alla nuova stagione e arrivano i primi visitatori: parlano gli operatori del settore

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Diversi anni fa i turisti, non appena appoggiati valige e borselli, chiedevano: «Dov’è la piscina?» Poi la domanda è diventata: «Dov’è la password del Wi-Fi?». Adesso non più. Ovvio, piscina e Wi-fi sono sempre ben accetti, ma anche nell’Empolese Valdelsa chi arriva negli agriturismi cerca soprattutto attività da fare nella natura: camminate, trekking, percorsi a cavallo, gite in bicicletta.

Turismo attento all’ambiente

Ed è sempre più attento all’ambiente: «Due anni fa le colonnine elettriche per la ricarica delle auto erano pochissime, ma bastavano. Ora non più e sempre più ospiti richiedono la macchina elettrica», spiega Raffaele Edlmann, presidente di Terranostra (Coldiretti) Firenze-Prato. Cambiano esigenze e domande, e gli agriturismi – che comunque la natura ce l’hanno nel sangue – rispondono. E, come ogni anno, si preparano alle soglie della stagione turistica. Che si preannuncia «buona», dice con una certa reticenza Edlmann. E non perché le premesse non siano positive. «Meglio essere scaramantici», spiega.

Segnali incoraggianti

Fatto sta che la stagione in arrivo sembra promettente (con tutti gli scongiuri del caso). «L’anno scorso – continua Edlmann – è andata bene, ci siamo riallineati al periodo pre-Covid». Con un contro valore economico milionario per il territorio: basta dire che nel 2022 – ultimo dato disponibile – negli agriturismi dell’Empolese Valdelsa si sono registrate quasi 260mila presenze (una stima rispetto alle 860mila presente nella provincia fiorentina). Sì, gli italiani – in “ordine sparso” dalle varie regioni – ci sono, ma la fetta più importante sono gli stranieri. «Soprattutto dal Nord Europa: Paesi scandinavi, Germania, Inghilterra e Olanda, che fa un po’ da traino», spiega Edlmann. Una “geografia” costante negli anni. Quella che è cambiata semmai è la durata della stagione. «In base al meteo – spiega Edlmann – aumentano i flussi extra stagione classica. I periodi di richiesta si sono allungati e destagionalizzati». Ma c’è un’altra novità: «È cambiato il numero di pernottamenti. Prima – spiega – c’era la tendenza a fare periodi più lunghi, attorno alla settimana, ora invece la maggior parte delle richieste è solo per il fine settimana o comunque per qualche giorno».

Mordi e fuggi

Lo ha notato anche Dario Billocci, titolare dell’agriturismo “Casetta I’a Vinci, dove già stanno arrivando le prime prenotazioni. «Dall’anno scorso – spiega – al posto dei pacchetti settimanali abbiamo introdotto la possibilità di fare una notte singola, stile albergo. Gli ospiti cercano una maggiore flessibilità, puntano a girare il più possibile la Toscana». Delle 48 diverse nazionalità di turisti ospitate l’anno scorso ce ne sono di nuove, mai arrivate lì prima: Polonia, Estonia, Lettonia. Anche se «il 2023 ha sancito il definitivo ritorno degli americani, persi con il Covid. «L’americano – racconta Billocci – è un turista che cerca tante attività da fare. Su questo fronte c’è stata una richiesta crescente, e la novità di questa stagione è che stiamo stringendo una partnership con un’azienda che fornisce tutti i servizi outdoor: bici, cavalli, camminate, percorsi di meditazione». Ma ad aumentare è anche la voglia di “immergersi” nell’enogastronomia del luogo. Dai pomodori e dai prodotti dell’orto alle degustazioni di olio e vino. E così alla tenuta Barbadoro, 36 ettari di vigneto e 10 di oliveto dal 1860 a Montespertoli, la scorsa settimana è già arrivato – in anticipo – il primo pullman con i turisti americani della stagione. «Abbiamo già molte richieste: da aprile a ottobre – calcola il titolare, Alessio Gallerini – ci dovrebbero inviare un pullman al giorno. Ad ora stimiamo un 10% di presenze in più rispetto all’anno scorso, ma lo vedremo nelle prossime settimane». La maggior parte arriva dagli Stati Uniti. «Cercano la realtà familiare e fanno un sacco di domande sui vini: li preferiscono senza solfiti, nuova tendenza. È un’ora e mezza di visita molto intensa», dice con un sorriso.


 

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