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Empoli, parcheggiare è un incubo: ladri e vetri frantumati

di Sara Venchiarutti
Empoli, parcheggiare è un incubo: ladri e vetri frantumati

Le aree di sosta davanti ai cimiteri sono quelle più bersagliate

09 febbraio 2024
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EMPOLI. L’ultimo caso si è verificato appena due giorni fa, di mattina. Una signora aveva lasciato la macchina lì, nel parcheggio del cimitero di Marcignana, e quando dopo poco è ritornata ha trovato il vetro anteriore del passeggero completamente in frantumi, distrutto. La borsa all’interno sparita, rubata. E non è mica la prima volta che accade: «In quel parcheggio sarà almeno la terza macchina che distruggono per portare via quel che c’è all’interno», racconta la signora che ha subìto il furto. Bastano pochi minuti, il tempo di andare a trovare i propri cari, ed ecco l’auto danneggiata e il furto compiuto. Praticamente una replica di quanto era accaduto poco meno di un mese fa, come raccontato da Il Tirreno: stessa “location”, il finestrino spaccato, portata via la borsa lasciata all’interno. Rompono il vetro e rubano effetti personali, certo, ma hanno portato via anche le borse della palestra e, perché no, pure quelle della spesa. È capitato anche questo, stavolta però al parcheggio del cimitero della Misericordia di via Val d’Orme. «Se si cercano finestrini in frantumi e furti, questo è il posto giusto», dice con un sorriso amaro la fioraia all’ingresso del cimitero comunale. «Spaccano i vetri di continuo. Diverse persone – spiega – per sicurezza vengono a parcheggiare apposta qui, davanti alla mia attività, quando sanno che ci sono». Il punto peggiore è «all’ingresso del cimitero della Misericordia – racconta – soprattutto dopo le 17. Solo quest’inverno mi hanno raccontato almeno cinque episodi, e sono arrivate diverse persone che mi chiedevano se per caso qualcuno avesse ritrovato borse o effetti personali, nella speranza di averli soltanto persi». E lì mica ci si limita alle macchine. «Negli ultimi anni – aggiunge – mi sono entrati tre volte nel baracchino dei fiori. E visto che poi ritornavano sempre gli stessi, ho anche disinstallato le telecamere: erano solo un costo». Non va molto meglio al parcheggio gratuito dell’ospedale. «Qui è meglio non lasciarci la macchina», commenta un signore che sta facendo una camminata con il suo pastore tedesco. «Anzi – dice ridendo – forse è meglio lasciarla direttamente aperta, così almeno non ti rompono il finestrino», dice mentre, sguardo a terra, osserva quella che a prima vista sembra una pozzanghera luccicante. No, sono decine di frammenti di vetro di un parabrezza spaccato. Un po’ più in là, sparpagliati sull’asfalto, cocci simili: un finestrino che ha fatto la stessa fine. Nella quotidianità sembra andare un po’ meglio al parcheggio del palazzo delle Esposizioni. Almeno, è quello che affermano gli “habitué” che sfruttano quel parcheggio. Eppure anche lì episodi simili non mancano. A fine gennaio a una macchina – non abbandonata – sono state portate via le due ruote anteriori. Ma lì il problema – commentano i frequentatori – sono soprattutto alcune situazioni di degrado: dalle radici degli alberi, talmente pronunciate che di fatto rendono difficile il parcheggio in alcuni punti, alle macchine abbandonate da mesi (e non facili da rimuovere a causa delle procedure burocratiche). C’è, ad esempio, un furgoncino bianco a cui hanno tolto il cerchione della ruota per poi appoggiarlo lì sotto, o un’auto dal colore grigio – misto agli aghi e allo sporco accumulato – che probabilmente funge da bivacco di fortuna, visto che all’interno non manca una coperta nei sedili posteriori insieme a delle “tendine”. Se ci si sposta di lato, un'altra auto abbandonata. Quota tre in pochi metri.
 

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