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L’incontro

Le mamme sul gassificatore al Terrafino: «Ora servono risposte chiare»

di Martina Trivigno
Le mamme sul gassificatore al Terrafino: «Ora servono risposte chiare»

Successo per l’incontro organizzato dalle mamme empolesi

24 novembre 2022
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EMPOLI. «Senza la gente non si decide niente». È questa la voce che si è levata dalla platea del teatro “Il Momento”, a Empoli. Un coro unanime per chiedere chiarimenti su «rischi e benefici» del gassificatore al Terrafino. L’incontro, organizzato dalle mamme empolesi che hanno fondato il gruppo Telegram “News a tutto gas”, ha registrato il tutto esaurito. «Oltre alle informazioni già richieste – spiegano le mamme – vorremo chiarezza su rischi e benefici legati alla realizzazione di questo impianto nel nostro territorio. Un dato inevitabile, infatti, sarà l’aumento delle polveri sottili dovute alla circolazione di mezzi pesanti, come i camion di trasporto rifiuti, che contribuirebbero a inquinare aria, a soffocare le strade di traffico, a cementificare e inondare le colline dipinte da Leonardo da Vinci di nuovo asfalto, per creare nuova viabilità. Quanto cemento, quanto asfalto bisognerà stendere sui campi o sulle colline? Ma siamo davvero sicuri di dover lasciare questa eredità ai nostri figli? A noi hanno lasciato le colline più ammirate del mondo, quelle di Leonardo e la Gioconda. Ma noi cosa lasceremo?».

Sono tanti i dubbi che attanagliano le mamme empolesi e le risposte – dicono – ad oggi non sono sufficienti. Come ha spiegato Rossano Ercolini, presidente di “Zero waste Italy”, il timore è quello di «subire un impianto da 400milioni di euro, che occuperà 20 ettari di terreni agricoli e condizionerà pesantemente il futuro del territorio per i prossimi 30 anni».

Il distretto, che sorgerà al Terrafino, secondo quanto spiegato da Alia, sarà in grado di trattare circa 250mila tonnellate di rifiuti ogni anno e di produrre prodotti circolari: il metanolo, che può essere utilizzato nella realizzazione di biocarburanti e carburanti a carbonio riciclato, e pure nei cicli produttivi dell’industria chimica e in prospettiva l’idrogeno, attraverso una forte integrazione con le filiere locali del vetro. Ma le mamme di “News a tutto gas” ora chiedono di più. «Abbiamo l’esigenza di incontrare i responsabili del governo del territorio, i sindaci e tutti gli attori che sono coinvolti nell’approvazione di queste scelte importanti per la salute pubblica, non solo dei cittadini attuali, ma della salute delle generazioni future – prosegue il gruppo – . Durante l’incontro di Alia organizzato ad Empoli il 10 novembre, l’unico per ora reso accessibile a tutti, non come i precedenti a numero chiuso, abbiamo chiesto a Dimitri Fattore, dirigente dell’Asl Toscana centro, se il piano di monitoraggio della salute pubblica pensato per la zona dei residenti di questo futuro impianto fosse lo stesso utilizzato per la strada regionale 429. Le preoccupazioni sul progetto derivano dalle risposte poco esaustive elargite già all’evento pubblico a numero chiuso del 20 ottobre, organizzato da Alia, presenziato dalla sindaca Brenda Barnini e i vari amministratori e rappresentanti di Alia, Maire Tecnimont e Suez. Le risposte son rimaste insoddisfacenti anche negli incontri successivi e, per questo, un gruppo di cittadini, il Comitato trasparenza per Empoli, ha richiesto il riconoscimento di un comitato tecnico indipendente da parte del Comune. Siamo convinte che usciremo da questa impasse, insieme, con un percorso trasparente e partecipato con gli enti proponenti di questo impianto termico. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, così concluse il viaggio all’inferno Dante. Ci auguriamo con speranza di vedere tanta chiarezza al più presto». 

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