Il Tirreno

Empoli

Pina, un altro record a 115 anni: «Il Signore si è scordato di me...»

di Marco Sabia
Giuseppina Projetto insieme al sindaco di Montelupo Paolo Masetti
Giuseppina Projetto insieme al sindaco di Montelupo Paolo Masetti

La più anziana d’Italia vive a Montelupo Fiorentino e ora è anche la seconda più longeva della storia nazionale. Non è mai stata in ospedale

19 settembre 2017
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MONTELUPO. «Forse il Signore si è dimenticato di me». Quando hai oltre 115 anni inizi a domandarti cosa hai di speciale per aver vissuto così tanto, sfiorando tre secoli di storia italiana. Ti chiedi se Dio per te ha disegnato un percorso differente e butti lì una battuta che dice tutto. Come fa, spesso - scherzando coi suoi familiari, Giuseppina Projetto, era già da mesi la nonna d’Italia e che domenica ha battuto un altro record, tagliando il traguardo dei 115 anni e 110 giorni. L’ultracentenaria, nata in Sardegna, ha superato Marie Josephine Gaudette, meglio conosciuta come Suor Cecilia, diventando la seconda donna più anziana della storia d’Italia, oltre ad essere la più longeva in vita. Nel Bel Paese soltanto Emma Morano, vissuta fino a 117 anni e 44 giorni, rimane per ora davanti alla nonna di Montelupo. Ma Giuseppina, se si legge la speciale classifica dei supercentenari in vita, è seconda in Europa, dietro alla spagnola Ana Maria Vela Rubio, che ha 123 giorni in più e la quarta nel mondo.

Giuseppina è nata il 30 maggio 1902 alla Maddalena, da genitori di origine siciliana: all’epoca il Re era Vittorio Emanuele III e il politico di riferimento Giovanni Giolitti; il campionato di calcio lo vinceva il Genoa, il Tour de France non era ancora nato. Del ventennio mussoliniano non c’era nemmeno sentore e l’Italia era ancora una monarchia sabauda. Nel frattempo Giuseppina – penultima di cinque sorelle – perde purtroppo molto presto la madre; così, quando i genitori vengono a mancare, la giovanissima Giuseppina (con le quattro sorelle) finisce in un orfanotrofio di Ozieri, nella parte nord della Sardegna. Qui imparano a ricamare e a cucire, soprattutto corredi e lenzuoli. Così fino ai 22 anni, poi la donna esce dalla struttura e si sposa con Giuseppe Frau, mettendo al mondo quel figlio Renato che negli anni Sessanta troverà lavoro alla Bitossi di Montelupo Fiorentino. Il giovane viene seguito dalla madre, che si trasferisce in Toscana. Purtroppo poi la sorte gioca un brutto scherzo alla famiglia di Giuseppina, perché il figlio Renato perde la vita per aver tentato di salvare alcuni bagnanti dall’annegamento sulla spiaggia di Donoratico. Da allora la nonna di Montelupo vive con la nuora Giulia, fino ai giorni d’oggi, dove nipoti e bis nipoti non mancano di andarla a trovare frequentemente. Due giorni fa l’anziana ha appunto raggiunto Suor Cecilia nella classifica delle donne più longeve d’Italia; nonostante qualche acciacco comprensibile dovuto all’età, l’anziana è molto partecipe e lucida, anche se la carta d’identità si ingiallisce sempre più.

Una donna forgiata dalle difficoltà di un’esistenza che spesso non le ha regalato gioie ma alla quale ha sempre risposto col sorriso, confortata anche da una profonda fede. Vive le due guerre mondiali “di rimbalzo” , visto che la Sardegna non subisce quanto il nord ed il centro Italia. Ma quegli anni sono comunque difficili, proprio perché l’Italia attraversa prima due conflitti e poi un dopoguerra tra le macerie e la miseria. Il fatto che il figlio Renato trovi lavoro in Toscana è una tipica storia di immigrazione, comune a tantissime famiglie italiane. Nonna Giuseppina incontra così, per caso, Montelupo. Il sindaco attuale Paolo Masetti le ha fatto visita a più riprese, soprattutto in occasione del compleanno, scattandosi anche un selfie con la nonna d’Italia.

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Ma c’è un segreto dietro questa longevità da record? Spesso si racconta che gli anziani con la A maiuscola raggiungano certe vette anagrafiche grazie ad un’alimentazione morigerata ed ad una vita quasi monastica. «Giuseppina ha sempre fatto la casalinga e – rivelano i familiari - quando c’era da togliersi un peccato di gola non hai mai detto di no. Non è mai stata all’ospedale in vita sua, stupendo anche il suo medico». E può contare su uno splendido rapporto nato con la nuora Giulia Mannozzi: «Giuseppina – racconta – è una donna che dalla natura ha ricevuto caratteristiche eccezionali. Noi l’abbiamo “soltanto” amata, rispettata e curata. E continuiamo a farlo». Una donna che ha sempre gioito – e continua a gioire – delle piccole cose, che quella che ha l’ha sempre messo a disposizione. Finché ha potuto non si è mai fatta mancare una passeggiata lungo la Pesa, oltre a qualche gita fuori porta coi parenti, accolta ogni volta come una festa. La sua vita conta oltre 42.000 giorni, un tempo nel quale il mondo ha cambiato pelle più volte, ma dove l’anziana è rimasta sempre fedele a se stessa. L’età presenta il proprio conto ogni giorno di più ma alla vecchiaia Giuseppina continua a rispondere col sorriso.

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