Il tiro a volo è nel dna cecinese: «E noi, non vogliamo mollare»
Presto l’incontro dalla sindaca. Parla la presidente dell’associazion
CECINA. «No, non ci arrendiamo. Come associazione faremo di tutto per trovare un’alternativa. Il tiro a volo è nel dna di Cecina e non vogliamo lasciare il territorio. Il tiro a volo per Cecina è storia, qui sono le sue radici. Profonde». A parlare è Pavla Dolenska, presidente dell’associazione che gestisce la struttura sportiva e che tanto ha alimentato il dibattito nelle scorse settimane. Così tanto da aver messo a rischio la tenuta della maggioranza. La prossima settimana è fissato un incontro con la sindaca di Cecina «per capire meglio cosa potremo fare e come andare avanti per la ricerca di una nuova area. E contatteremo anche dei professionisti per capire se, nel caso non riuscissimo a trovare una soluzione, ci sono vie possibili per prendere altro tempo».
Dolenska non nega che l’area in cui si trova il tiro a volo adesso non è adeguato ma ha anche chiaro che non si può mettere la parola fine alla storia del tiro a volo cecinese. Inoltre lamenta quanto fatto finora per trovare una soluzione. «Delle aree – aggiunge la presidente – ci sarebbero ma non si è trattato, secondo me, con la dovuta motivazione. L’assessore ha fatto una telefonata e ci si è arresi. A noi servirebbero circa quattro ettari per consentire un’attività serena. Oggi, già dal 2017, non possiamo tirare più di quattro ore al giorno per non infastidire il campeggio, non possiamofarlo in direzione del maneggio per ovvi motivi. Del resto negli anni ci siamo trovati ad essere circondati da altre attività. Stiamo praticando lo sport come una Ferrari con il freno a mano tirato. Il settore giovanile, ai livelli in cui siamo, è un miracolo così come il progetto con le scuole. Pensate alle potenzialità che ci sarebbero se ci sono già questi risultati con così tanti vincoli».
Negli ultimi tempi se ne è parlato molto ma forse sarebbe stato necessario trovare prima delle soluzioni, per non parlare del fatto che il Tav è stato accusato di creare inquinamento da piombo. «Le operazioni di bonifica dei residui di piombo – sottolinea – vengono effettuate da una ditta specializzata con cadenza biennale, come previsto dalla normativa vigente. Per l’intervento programmato nel gennaio 2025 abbiamo regolarmente contattato l’azienda incaricata; il posticipo di alcuni mesi è dovuto esclusivamente al completamento di lavori già avviati su altri impianti. L’intervento risulta comunque confermato all’interno del loro calendario operativo. Ho fatto l’errore di portare tutta la documentazione in ritardo, presa dalle gare dei nostri atleti, ma nei giorni scorsi abbiamo consegnato tutto in Comune. Documenti a partire dal 2010».
E aggiunge: «È inoltre impreciso e riduttivo descrivere il Tav Cecina come composto da “42 soci e 5-6 atleti”. La nostra realtà comprende un gruppo agonistico attivo, numerosi tiratori provenienti da altri impianti, appassionati da tutta Italia che scelgono il nostro campo per allenarsi, oltre a un importante progetto con le scuole del territorio. Particolare attenzione merita la situazione dei giovani: consentire ai ragazzi di allenarsi per alcuni mesi, senza garantire loro una prospettiva dopo maggio, significa interrompere percorsi sportivi già avviati. Se l’impianto non sarà più disponibile, non sarà possibile né iscriverci alla federazione né tesserare gli atleti, con il rischio concreto di compromettere la continuità stessa dell’associazione. Tra l’altro è necessario evidenziare che si va a interrompere la stagione delle gare a metà».
«In questo quadro – conclude Dolenska – è doveroso sottolineare che il tiro a volo merita una trattazione seria, rispettosa e adeguata alla sua storia e al suo ruolo sportivo e sociale nel territorio. Un tema così complesso non può essere affrontato in pochi mesi. Abbiamo assistito a dichiarazioni discordanti provenienti dalla maggioranza, che hanno generato incertezza e confusione nell’opinione pubblica. L’assenza di una linea chiara, unita a prese di posizione non coerenti, non favorisce un confronto costruttivo né aiuta a comprendere come affrontare il tema con la necessaria serietà».
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