Il Tirreno

Il racconto

Trovato morto a Rosignano, la volontaria racconta l’ultimo incontro con Leonardo: «Mi aveva chiesto del cibo, era un uomo tranquillo e gentile»

di Claudia Guarino
Galina Romanov, responsabile dell’Unità di Strada della Croce Rossa di Rosignano
Galina Romanov, responsabile dell’Unità di Strada della Croce Rossa di Rosignano

La volontaria dell’Unità di Strada, Galina Romanov: «L’avevo incontrato al Caravanserraglio qualche giorno fa, mi aveva chiesto pane o pizza»

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ROSIGNANO. «L’avevo visto giovedì scorso, al Caravanserraglio. Mi sembrava un ragazzo tranquillo e molto gentile. Quando l’ho raggiunto stava mangiando una scatoletta di tonno e mi ha chiesto se potessi portargli del pane o della pizza». Galina Romanov è la responsabile dell’Unità di Strada della Croce Rossa del comitato di Rosignano Marittimo: un gruppo di volontari che, per una notte alla settimana, fanno il giro del territorio in modo tale da portare cibo o coperte a chi dorme per strada. E tra loro c’era anche Leonardo Noti, l’uomo di 45 anni trovato morto all’ex Caravanserraglio il 17 dicembre. «Mi ha detto che si chiamava Leo – racconta l’operatrice della Croce Rossa –. Penso fosse di Rosignano. Comunque era uno dei nuovi, nel senso che non era tanto tempo che lo vedevamo in giro. Devo dire che mi ha fatto una buona impressione. Gli ho dato anche della frutta e una coperta».

L’unità di strada

Perché è così che fanno. Gli operatori dell’Unità di strada viaggiano a bordo del mezzo della Croce Rossa e portano ristoro a chi, specialmente d’inverno, vive all’esterno. Ci sono persone – spiegano – che per esempio cercano riparo nel parco di Caletta, a Castiglioncello, o nelle zone delle stazioni ferroviarie del territorio. Ma anche alle rotatorie e negli edifici abbandonati.

I dormitori

I dormitori, del resto, in zona scarseggiano. «Ne esistono, per esempio, a Livorno e a Pisa, ma qui ci sono molti uomini e donne che vivono per strada». E non è raro trovare persone che stazionano nel vecchio edificio abbandonato davanti alla Coop di Rosignano Solvay. «Due mesi fa ne abbiamo contati sette, mentre sul territorio c’è una trentina di persone che vive così». Non sono sempre gli stessi. Regolarmente c’è qualcuno che se ne va e qualcuno che si aggiunge. E non capita solamente a Rosignano. Qualche giorno fa, per esempio, Il Tirreno ha raccontato la storia di una donna aiutata da una passante che l’aveva trovata a dormire per strada al freddo. E oltre alla Croce Rossa ci sono altre associazioni che forniscono questo servizio. Le Misericordie, per esempio, ma anche le Pubbliche Assistenze. E qualche volta anche le parrocchie. Poi, chiaramente, ogni assistito ha la propria storia. C’è chi, straniero, è solo e senza casa e chi, invece, una famiglia ce l’ha e si trova temporaneamente in strada per altri motivi, che possono essere i più vari. Certo è che ogni vita e a sé e non è possibile generalizzare. Ma i volontari aiutano tutti, indistintamente.

Cibo e coperte

Normalmente forniscono indumenti per resistere al freddo o donano ristoro notturno attraverso cibo e bevande. Chiedendo sempre di che cosa abbia bisogno chi hanno di fronte a loro. Non sempre, d’altra parte, le persone hanno voglia di parlare o di raccontare le proprie storie personali. E i volontari entrano in punta di piedi, cercando di rispettare gli stati d’animo di tutti. «Portiamo pane, pizza, schiacciata – racconta Romanov –. Ma anche coperte, giacche. Insomma, tutto quello che serve per farli stare meglio». Galina è nell’Unità di Strada da una decina d’anni e dai suoi occhi traspare la gioia di poter aiutare gli altri. Ma ieri c’era anche l’amarezza di sapere che un uomo non ce l’ha fatta. È morto dietro una siepe per cause sconosciute. «Mi dispiace molto – dice –. Era una persona molto gentile e non so davvero che cosa possa essere successo». Scoprirlo è compito della polizia di Rosignano che è intervenuta al Caravanserraglio per il sopralluogo e che adesso è incaricata dalla Procura di fare luce sull’accaduto. E di capire per quale motivo un uomo di 45 anni è stato trovato morto dietro la siepe di un edificio abbandonato da anni che affaccia su una delle zone frequentate di Rosignano Solvay.

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