Il Tirreno

Maltempo

Il ponte fa da diga allo Sterza: a Guardistallo crolla la strada provinciale

di Ilenia Reali
La strada provinciale crollata nei pressi del ponte
La strada provinciale crollata nei pressi del ponte

Chiusa la circolazione da Guardistallo a Casino di Terra. I timori del sindaco: «Temevamo l’effetto Vajont. Abbiamo rischiato grosso. Si deve intervenire»

25 settembre 2024
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GUARDISTALLO.  Nell’area tra Cecina e Rosignano i danni creati dal maltempo che ha imperversato dalla tarda serata di lunedì fino a notte fonda non ha creato particolari danni. Di fatto il nubifragio ha aggirato il territorio per andare a colpire duramente tra Castagneto Carducci e San Vincenzo ma anche Monteverdi Marittimo e Montecatini Valdicecina con gravi effetti anche a Guardistallo a causa della doppia ondata del torrente Sterza. Due i ponti, ma sarebbe meglio dire le strade attigue, danneggiati dalla piena.

La situazione peggiore è senza dubbio quella della provinciale 57, da Guardistallo a Casino di Terra chiusa per la strada crollata proprio a ridosso del ponte per circa 10 metri. Ma anche il ponte di Case Grisella è ora chiuso. In questo caso non è crollato ma avendo sostenuto una pressione molto forte, e valutato quanto accaduto, è stato ritenuto di fare un perizia in via preventiva. «L’abbiamo scampata grossa», dice il sindaco di Montescudaio Sandro Ceccarelli. «C’è stato un momento che credevo che i ponti sarebbero andati giù. Avevo chiesto ai residenti anche di mettere dei mattoni nei vialetti di accesso per monitorare la situazione allagamenti. Tra l’altro eravamo completamente al buio e senza internet perché i cavi erano stati tranciati il giorno precedente per dei lavori. Questo significa che non potevamo inviare neppure i messaggi di allarme, non funzionava alcun sistema».

Ma come è potuto accadere che la situazione sia così degenerata anche a Guardistallo? È sempre il sindaco a spiegare quanto accaduto.

«Il fronte del maltempo è arrivato da Donoratico – dice – e si è diviso: in parte è andato verso il mare mentre per il resto ha risalito la dorsale fino a Monteverdi. Da noi è piovuto poco, tutto sommato, mentre a Monteverdi ha fatto 200 millimetri in poche ore. Ha gonfiato lo Sterza e l’acqua è arrivata da noi. Nel frattempo la piena del Cecina non era stata granché e quindi non pensavamo che sarebbe accaduto quello che poi è stato. Pensavamo che l’acqua dallo Sterza sarebbe entrata nel Cecina. Invece...»

I testimoni raccontano che i ponti hanno fatto da tappo e l’acqua del torrente Sterza è passata sopra di 40-50 centimetri facendo pressione sui muri di contenimento. «Il primo problema – dice ancora il sindaco potevano essere gli allagamenti ma la cosa peggiore è che l’effetto diga che si è determinato potesse creare una sorta di Vajont facendo venire giù tutto. Per fortuna i ponti hanno retto mentre si è indebolita ed è venuta giù la parte di strada adiacente. Io ho cinquant’anni, non avevo mai visto niente del genere».

Il problema quindi ora è evitare che si ripeta.

«Non voglio fare polemica ma è venuto giù di tutto», aggiunge Ceccarelli. «Tronchi, rami. Se i nostri nonni prendevano la sabbia dai fiumi e costruivano muri e gabbioni qualcosa avrà significato. E non distruggevano certo la natura... Noi invece adesso non possiamo neppure tagliare gli alberi che crescono lungo gli argini per preservarli ma poi quando piove questi tronchi bloccano i ponti e l’acqua straripa. Credo che qualcosa di diverso dovremmo proprio fare».
 

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