Rosignano, mai partiti i lavori per l'Ospedale di Comunità. Il sindaco: "E' gravissimo, serve una soluzione ponte"
Il cantiere, più volte annunciato dall'Asl, non c'è ancora. Ecco che cosa rischiamo
ROSIGNANO. «Il cantiere parte a ottobre 2023». Anzi no, «le opere propedeutiche a gennaio, mentre l’inizio dei lavori è previsto per luglio». Ma evidentemente non è andata così. Perché siamo quasi a settembre e, nonostante gli annuncia fatti via via da Asl e Regione, attualmente nell’area compresa tra via Lungomonte, botro di Crocetta e botro Iurco non è stato posato neanche un sassolino. E se dall’Asl fanno sapere che – per quanto riguarda la costruzione della Casa e dell’Ospedale di Comunità – «deve terminare la progettazione e poi inizieranno i lavori», il sindaco Claudio Marabotti sottolinea che «il ritardo è legato alla presenza di idrocarburi nel terreno». Stando così le cose «è molto probabile che slittino le tempistiche previste dal Pnrr» con conseguente perdita delle risorse a disposizione. «Andranno trovate altre fonti di finanziamento – spiega il primo cittadino – e nel frattempo occorrerà una soluzione ponte». Ma facciamo un passo indietro.
Tempi e costi
L’ultimo degli annunci legati al cantiere per la costruzione dell’Ospedale di Comunità a Rosignano risale alla fine del marzo scorso. In quell’occasione i vertici dell’Asl e della Regione, durante una conferenza, inaugurarono una posa della prima pietra che in realtà (a detta dello stesso Eugenio Giani) era più che altro una «consegna simbolica» di interventi che sarebbero dovuti già partire mesi prima e che erano poi stati “ritarati” prevedendo il via a luglio e la conclusione entro la prima metà del 2026. Anche perché oltre questa dead line vengono meno i fondi previsti dal Pnrr. L’importo complessivo dell’intervento si attesta sui 12 milioni e 600mila euro (di cui 4, 6 milioni di fondi statali ex articolo 20 e 4, 7 milioni di fondi Pnrr) così ripartiti: 8, 7 milioni per la Casa di Comunità e 3, 8 milioni per l’Ospedale di Comunità.
Il progetto
Il progetto, lo ricordiamo, prevede la realizzazione nella zona del Casalino – tra via Lungomonte, botro di Crocetta e botro Iurco – di un complesso sanitario composto da due edifici collegati in grado, da una parte, di convogliare i servizi di sanità territoriale e, dall’altra, di strutturarsi come una sorta di ricovero per cure intermedie. Ovvero di funzionare, prima di tutto, come Casa di Comunità: luogo attivo 24 ore su 24 in cui è possibile accedere per bisogni di assistenza sanitaria con servizi gestiti da medici e infermieri. Al piano terra ci saranno consultorio, area cup, accettazione, centro prelievi e centro di riabilitazione. Il primo piano ospiterà invece ambulatori di medicina generale, infermieri, medico di comunità, poliambulatorio, centro vaccinazioni, assistenti sociali e servizio di salute mentale. L’Ospedale di Comunità, invece, svolgerà una funzione intermedia tra casa e ricovero ospedaliero componendosi di un’area per l’accoglienza e di una con varie camere di degenza per un numero complessivo di 20 posti letto. Più l’unità di continuità assistenziale con ambulatori, spogliatoio per gli infermieri e day service.
«Il ritardo è gravissimo»
Ma il ritardo (di quasi un anno) sulla tabella di marcia rischia di far saltare i finanziamenti e questo, dice il sindaco «è gravissimo. E comporterà che nei prossimi anni continueremo ad avere una carenza di servizi sanitari». Marabotti ritiene dunque indispensabile pensare a una «soluzione ponte mentre si cercano altre forme di finanziamento». Per esempio «creando un punto di primo soccorso con la presenza, 24 ore su 24, di una équipe medica che potrebbe essere utile anche per coprire l’emergenza territoriale. Anche perché se viene tolto il medico di emergenza da Rosignano (con la riforma del 118, ndr) non si può tergiversare». E sui motivi dei ritardi dell’Asl il sindaco spiega che «il terreno di riporto (quello scelto per Ospedale e Casa di Comunità, ndr) risulta inquinato da idrocarburi, dunque dovrebbero essere previste delle bonifiche».