Castiglioncello, demolita la villa liberty “perla del Tirreno”: al suo posto arriveranno appartamenti nello stesso stile
Molti residenti si sono detti dispiaciuti dall'idea di buttare giù la costruzione. La proprietà assicura: «Il rosone sarà restaurato»
CASTIGLIONCELLO. La perla del Tirreno, piano piano, si trasforma. È stata infatti demolita, proprio in questi giorni, la vecchia villa diventata negli anni anche pensione. Una struttura, questa, chiusa nei primi anni Novanta e posizionata tra la via Aurelia e il mare a Portovecchio. Al suo posto verrà realizzato un immobile con le stesse volumetrie e lo stesso stile architettonico della villa abbattuta. L’edificio ospiterà sei appartamenti che, al momento, la proprietà non intenderebbe vendere ma immettere sul mercato in affitto.
La demolizione
La demolizione della villa, in stile liberty a Portovecchio, ha fatto scalpore tra i residenti della frazione, molti dei quali si sono detti dispiaciuti per il bene storico e si sono chiesti come verrà ricostruito l’edificio e soprattutto come sarà utilizzato. Ponendo l’attenzione al rosone di ceramica stile Della Robbia che impreziosiva artisticamente la struttura. «Abbiamo demolito quasi tutto l’edificio che era fatiscente – spiega il tecnico Claudio Pineschi – basti pensare che era diventato la dimora dei piccioni e, prima di entrare per gli accertamenti tecnici, abbiamo dovuto disinfettare l’ambiente anche per la quantità di guano presente. È da tempo che la nuova proprietà, una società di Campi Bisenzio, sta curando questo progetto con la Soprintendenza alle belle Arti e con il Comune di Rosignano Marittimo».
La ricostruzione
«L’immobile che verrà ricostruito – precisa Pineschi – manterrà la stessa volumetria e la stessa altezza dell’edificio esistente. Non potevamo fare diversamente, viste le normative del piano operativo vigente nel Comune di Rosignano, che in quella zona non ammette né ampliamenti né la possibilità di rialzare edifici. E comunque si tratta di un immobile abbastanza grande». Rimarrà anche intatto «lo stile architettonico – prosegue Pineschi – tanto che il progetto ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza, che ha seguito i vari passaggi. E non solo: il rosone in ceramica presente sulla struttura non sarà demolito, ma verrà restaurato, visto che aveva crepe in più punti. Poi sarà riposizionato al suo posto».
Struttura storica
Pineschi, prima di presentare il progetto al Comune, ha eseguito anche una ricerca storica sulla struttura. «Per quanto ne sappiamo – dice – la villa venne costruita tra il 1920 e il 1925. Fu però bombardata durante la guerra e ricostruita attorno al 1945 e in seguito trasformata in pensione. Per vari motivi venne chiusa nei primi anni Novanta». Sono quindi circa 30 anni che l’edificio circondato da giardino era stato lasciato andare diventando una struttura ormai fatiscente. L’edificio, proprio per il suo stile particolare e per la sua posizione, non poteva passare inosservato a coloro che transitavano per Portovecchio. Poi l’acquisto dell’immobile che «ospiterà sei appartamenti. Almeno per il momento – conclude Claudio Pineschi – non verranno venduti, ma saranno immessi nel mercato per l’affitto».
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