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Cecina, viale Marconi come un rione: «Così assume nuovo valore». L’idea di un negoziante

Cecina, viale Marconi come un rione: «Così assume nuovo valore». L’idea di un negoziante

Mario Managò Pini ha l’attività sulla strada e ha deciso di lanciare un’iniziativa di condivisione per lo sviluppo della città

10 aprile 2024
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CECINA. Valorizzare viale Marconi e le sue botteghe. Farlo diventare una sorta di quartiere e animarlo come tale. Mario Managò Pini ha scelto proprio questa strada per la sua “bottega”, come ama chiamarla, uno spazio che in realtà è uno studio di interior, garden e brand design, una galleria d’arte, un negozio di modernariato e vecchi oggetti ai quali è stata data una nuova vita, un luogo che ospita presentazioni di libri e mostre. «Ho sempre amato i viali alberati, con i grandi marciapiedi e la viabilità aperta. La scelta di viale Marconi è stata quasi inevitabile, anche per il valore storico di questa strada e delle botteghe di qualità».

«Un viale di botteghe»

Negli anni però viale Marconi ha ceduto il passo al centro pedonale, quantomeno come centralità per il commercio, e purtroppo oggi si contano anche diversi fondi chiusi e sfitti. «Ma un viale come questo, con la viabilità aperta che ha, permette di essere vissuto a piedi, per passeggiare, o in auto. In realtà trovo che sia l’ideale per le botteghe» osserva Managò Pini. Ecco quindi che a distanza di quasi un anno dall’apertura del suo Pini 1920, si è lanciato nella missione di dare visibilità a viale Marconi e alle botteghe che ospita. Ha creato il gruppo Facebook “Le botteghe di Viale Marconi Cecina” e qui ne racconta le storie.

«Scrigno di storie»

«Questo viale – dice – custodisce alcune botteghe tradizionali dove la qualità dei prodotti si fonde con la cortesia di un tempo, quella cosa che acquistando online non potrete mai trovare e che fa la differenza. Ho fatto scoperte uniche, tra prodotti artigianali, delizie gastronomiche, articoli che hanno una storia». Il gruppo è uno spazio dove poter promuovere eventi e iniziative locali che possano animare il viale.

«Sostegno ai negozi»

«È un modo per sostenere la tradizionale locale e invitiamo tutti, residenti, visitatori e clienti a unirsi al nostro gruppo e raccontare anche la propria esperienza. Io per esempio ho avuto modo di conoscere in questi mesi le storie di chi, ogni giorno, porta avanti con passione il proprio mestiere. Penso per esempio alla macelleria Quaglierini, mia vicina, all’agraria, al piccolo alimentari». L’idea è quella di renderlo un quartiere, una comunità viva. «È un modo anche per invitare imprenditori e artigiani a scegliere viale Marconi per aprire la propria attività. Io sono convinto che le piccole botteghe possano sopravvivere ai grandi centri commerciali, che anzi vedo in declino. Nelle piccole botteghe si fanno spese più piccole, più mirate, non ci sono gli sprechi. E alla fine si può anche risparmiare e godere della qualità dei prodotti oltre che di un servizio personale. Sono assolutamente convinto che la riaccensione della microeconomia sia fondamentale».

«Bello porta bello»

I primi a darsi da fare devono essere gli stessi abitanti di viale Marconi. «Se il degrado porta altro degrado, è altrettanto vero il contrario: la bellezza attira altra bellezza. A volte basta un balcone fiorito e può partire una rivoluzione: io nel mio piccolo ho cominciato». Una delle idee ad esempio è che ogni bottegaio possa occuparsi dell’aiuola di fronte, facendola fiorire. Poi però serve anche il resto. E data la campagna elettorale può essere anche l’occasione per far emergere le esigenze di viale Marconi. «Questi – ammette – sono marciapiedi ad alta percorrenza ma la pavimentazione è sconnessa in diversi punti. Mancano le panchine che sui viali alberati permettono di fermarsi per una pausa, più fresca di quella che si avrebbe in una piazza assolata. E non ci sono cestini: credo che non ce ne siano per buona parte del viale. E poi i fiori, nelle aiuole degli alberi prima di tutto». Non grandi investimenti, ma la volontà di partecipare alla vita di comunità rendendo migliore la città, in generale, e il viale Marconi, in particolare. Così da portare a nuova vita una parte di Cecina che è storica nella sua tradizione e nella sua identità. Ognuno, pensa il commerciante, può fare la sua parte per tutti. «Noi – conclude Mario Managò Pini – intanto abbiamo iniziato».

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