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Chiuso per ferie e per... bollette. “La Gozzetta” sospende l’attività

di Sabrina Chiellini
Chiuso per ferie e per... bollette. “La Gozzetta” sospende l’attività

La decisione della locanda di Santa Luce: 15mila euro di gas e luce in 2 mesi

02 ottobre 2022
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SANTA LUCE. «Cari clienti, dal 4 ottobre chiudiamo per ferie e per bollette. Non sappiamo quando riapriremo». È questo il cartello che Luca Cantini, titolare insieme alla sorella Monica, della nota locanda “La Gozzetta”, ha affisso alla porta del locale, sulle colline di Santa Luce. Poi il saluto ai clienti con un post di denuncia sul caro-energia sulla sua pagina Facebook. L’estate è ormai finita ma quest’anno salutare turisti e clienti è molto più difficile. La locanda va in ferie come ogni anno. Solo che la chiusura invece di protrarsi per alcune settimane quasi sicuramente andrà avanti per tutto l’inverno. In due mesi la locanda si è vista recapitare bollette per circa 15mila euro per luce e gas. «Non possiamo permetterci di pagare altre bollette del gas e della luce come quelle che abbiamo pagato nel mese d’agosto. Anzi, ora che arriva l’inverno sono destinate ad aumentare, proprio quando il lavoro comincia a diminuire», spiega Luca Cantini.

«A noi non è andata bene per il caro bolletta (energia elettrica in particolare) , e l’aumento del costo di quasi tutti i prodotti ha colpito anche le nostre attività. Però non abbiamo voluto alzare i prezzi neanche di un centesimo: è stata una nostra scelta precisa. Perché non dimentichiamo chi sceglie il nostro locale ormai da anni e pensiamo che a volte tocca anche a noi dare qualcosa ai nostri clienti. Noi abbiamo potuto farlo e l’abbiamo voluto fare anche se è stato davvero molto difficile. Speriamo, inoltre, (quando riapriremo) di poter continuare a mantenere inalterati i nostri prezzi senza aumenti e di rivedervi tutti. A presto».

Il titolare del bar ristorante e albergo, diventato nel tempo un punto di riferimento per chi sceglie di trascorrere le vacanze sulla costa livornese o vuole ammirare lo spettacolo della fioritura dei campi di lavanda concentra la maggior parte del lavoro d’estate. «Sono 41 anni che siamo aperti, di solito l’attività non si ferma d’inverno anche se ovviamente lavoriamo di meno. Se d’estate abbiamo cinque collaboratori stagionali, d’inverno siamo io, mia sorella e mio cognato a portare avanti l’attività».

A forza di pensare a quelle super bollette Cantini ha imparato i numeri a memoria. Di solito a luglio per la corrente elettrica il locale spendeva circa 2. 300 euro. «Quest’anno di luglio il conto è salito a 6mila. D’agosto la bolletta è stata di 6. 780 contro i 2. 400 dello stesso mese dell’anno scorso. Non vi dico cosa è successo con il gas anche se di fatto la caldaia è stata accesa solo per l’acqua calda. A luglio 1. 100 euro circa di bolletta, d’agosto 1. 300. Non oso pensare cosa potrebbe succedere quando arriva il freddo. Per cui abbiamo deciso di chiudere. Ci dispiace, la stagione è andata bene ma non possiamo rimetterci tutto. Meglio salvare il salvabile e stare chiusi fino a primavera». Al tempo stesso però l’imprenditore, che durante la prima fase della pandemia è entrato a fare parte della Tni, associazione Tutela nazionale imprese, si è rivolto al legale dell’associazione, intenzionato a presentare un esposto contro le speculazioni sulle bollette energetiche.

Diverse imprese e aziende di ristorazione dell’associazione sindacale Tutela nazionale imprese (Tni) hanno infatti deciso di non pagare le bollette luce e gas e di presentare un esposto a diverse procure della Repubblica. Il punto, secondo loro, è che ci sarebbero irregolarità e speculazioni. «Non si può giustificare la sproporzione di questi aumenti da decine di migliaia di euro liquidando gli esercenti in difficoltà con la guerra in Ucraina o con il fatto che c’è la liberalizzazione del mercato. Qualcosa non torna, abbiamo il diritto di tutelarci».
 

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