Il Tirreno

L'unione fa la forza: la Toscana si conferma un approdo sicuro

L'unione fa la forza: la Toscana si conferma un approdo sicuro

Cresce la rete dei nostri porti, pronti a sfidare la concorrenza con servizi di accoglienza più accurati e digitalizzati 

28 aprile 2021
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Nell’estate dove la nostra regione deve puntare con forza e decisione sul rilancio del diportismo nautico, solo una perfetta sinergia fra istituzioni e soggetti che operano nel settore può portare a dei risultati, con effetti benefici sul turismo della costa e dell’entroterra. A fine 2019 è nato il Consorzio Marine della Toscana, allo scopo di incentivare la collaborazione tra i porti toscani rendendoli più competitivi a livello internazionale, promuovendo la Toscana come brand unico. 

La Regione dal canto suo ha portato a termine l’aggiornamento del Quadro conoscitivo del Masterplan "La rete dei porti toscani", risalente al 2007. Dal 2017 era infatti cominciata una profonda ricognizione del piano in collaborazione con i Comuni, con il coinvolgimento del Distretto Tecnologico della Nautica, dell’Autorità Portuale e di tutti i soggetti che si occupano di portualità. L’obiettivo era quello di tracciare un quadro generale della rete portuale toscana, evidenziandone le criticità e le aree dove è necessario un maggiore intervento. 

L’aggiornamento è stato pubblicato nel 2020, portando alla luce la nuova classificazione dei porti toscani e rendendo nota la loro qualità funzionale. Un’indagine conoscitiva preziosa, che ha permesso di individuare sulla nostra costa la presenza di quattordici porti turistici, nove approdi e undici punti di ormeggio. I posti barca a disposizione sono 16.018. Si va da un minimo di 60 posti barca del porto turistico di Foce del Cinquale ad un massimo di 1.708 presenti all’approdo turistico del Porto di Viareggio. Nel 45,5% dei porti, approdi turistici e ormeggi sono presenti barriere architettoniche che rendono difficile l’accesso alle strutture portuali.

Per far fronte a questo vulnus è in preparazione un bando rivolto ai Comuni che potranno proporre progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche: il 20% delle spese verrà finanziato dai Comuni, il restante 80% verrà sostenuto dalle Regioni. Un investimento importante per rendere il sistema portuale davvero alla portata di tutti.

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