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"Fortunati", l’alieno di Daniele Dini da Livorno conquista i festival di tutto il mondo

di Claudio Marmugi
"Fortunati", l’alieno di Daniele Dini da Livorno conquista i festival di tutto il mondo<br type="_moz" />

Il corto del regista livornese è un appello per tutelare la bellezza del pianeta. Sbalordisce per le ambientazioni "marziane" ricostruite tra la Toscana e l’Emilia

11 marzo 2024
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Livorno L’incontro con un alieno su un pianeta morente per far comprendere ai terrestri che il nostro mondo è unico, meraviglioso e va difeso con orgoglio e amore. E’ questo il tema del cortometraggio “Fortunati” (Lucky) del regista livornese Daniele Dini che, dal 2022, sta continuando a mietere premi nei festival di tutto il mondo. Jakarta, Mumbai, Rangoon, New Delhi, Vietnam, Busan, Myanmar, Budapest, Tokio: miglior film, miglior regia, miglior filmmaker esordiente, miglior film di fantascienza. Queste sono solo alcuni riconoscimenti ricevuti dell’opera, compresa la selezione ai "David di Donatello 2023". Scritto, interpretato e diretto dallo stesso Dini, il film (della durata di 10 minuti) sbalordisce per le ambientazioni “marziane”, ricostruite in location “terrestri” (tra la Toscana e l’Emilia Romagna) e che hanno richiesto quasi sei mesi di lavorazione, tra ricerche dei set e riprese. “E’ un film di fantascienza, solo apparentemente. Forse è questo che piace al pubblico, il suo messaggio semplice ma non banale”, commenta il regista, “Il corto è ambientato su un pianeta dove non c’è più vita e questo è stato complesso da realizzare: dovevo trovare luoghi dove non ci fosse nulla, solo roccia, in totale assenza di verde”. Appassionato di astronomia, pilota di droni, attore, Daniele Dini, classe 1973, ha deciso debuttare alla regia dopo una masterclass con Carlo Verdone. E’ stato il grande artista romano a suggerirgli di partire dal “corto” – che Dini ha realizzato a costo zero, con l’aiuto di diversi amici livornesi, tra cui Edoardo Ripoli, Valeria Lomi, Marco Pierucci, Matilde Giorgi e Maximilian Morlacchi (altri collaboratori tecnici: Sara Spagnoli, Romina Questa, Helena Galeone e Rino Pizzonia). Subito dopo Dini ha diretto “Un regalo per la figlia”, il suo secondo corto. Un terzo lavoro “Sbarco a Livorno” lo ha dedicato alla nostra città. Dini ha un suo canale YouTube dove carica i suoi video, in gran parte di documentazione dei suoi viaggi intorno al mondo (in 51 Paesi, il cinquantaduesimo sarà il Nepal a maggio 2024) e all’esplorazione dello spazio col suo telescopio. Da tempo il regista, che oggi vive a Collesalvetti, coltiva il sogno di un suo primo lungometraggio e non esclude di realizzarlo a breve. Il curriculum c’è tutto: diplomato alla scuola “Immagina” di Giuseppe Ferlito e Domenico Costanzo, ha frequentato l’International Acting School di Giorgina Cantalani e il Corso superiore di recitazione “Ials” di Lino Damiani. Tra le sue masterclass, quella con Park-Chan Wook, il regista di “Old boy” e “Decision to leave”. Come attore ha lavorato con Paolo Virzì, Giulio Base, Alessandro Capone e Federico Moccia. Tra le particolarità della sua carriera, Dini è stato uno dei pochi al mondo autorizzati a sorvolare col drone piazza dei Miracoli a Pisa dove ha realizzato un video mozzafiato (disponibile sul suo canale, vincitore di due premi internazionali). Con i droni partecipa anche alla ricerca delle persone scomparse, aiutando la Misericordia del Gabbro nelle ricerche mappando le zone dall’alto. Una vita, insomma, tutta indirizzata a filmare il bello e il buono che c’è nel mondo, sia attraverso la fiction che la realtà. “Tra le persone che ringrazio per avermi fatto crescere la passione della ripresa cinematografica c’è il livornese Sergio Pietra Caprina, per il quale ho lavorato come aiuto regista nei suoi lavori. Lui e altri grandi maestri livornesi mi hanno trasmesso tanto entusiasmo: Giuseppe Pancaccini, Pietro Fornaciari e Antonio Cristiano”.

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