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Sicurezza all'ospedale di Livorno, lavori urgenti sui soffitti di sette padiglioni: l'elenco degli interventi 

di Claudia Guarino
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L’Asl ha deliberato una spesa di due milioni e mezzo di euro: «Necessari per eliminare le infiltrazioni»

26 aprile 2024
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Livorno Per rendersi conto che l’ospedale sia diventato una specie di succursale di transennopoli basta fare due passi all’interno dell’edificio. Ci sono porte sbarrate e scale chiuse praticamente ovunque. Il motivo? Crollo di controsoffitti e pericolo caduta intonaci. E lo sa benissimo anche l’Asl, che è a conoscenza sia della situazione sia della necessità di effettuare lavori urgenti. Tanto che la direttrice generale Maria Letizia Casani ha deliberato interventi per 2 milioni e mezzo di euro al fine di «eliminare le infiltrazioni – si legge nell’atto datato 24 aprile – e ripristinare i soffitti ove se ne sia evidenziata la necessità». E cioè in sette padiglioni. Ma andiamo con ordine.

Il crollo

Torniamo indietro di qualche giorno, fino alla domenica di Pasqua. Era pomeriggio quando nella cucina di Ortopedia è venuto giù il contro soffitto. Fortunatamente in quel momento la stanza era vuota perché pezzi di muro sono franati sulle sedie per poi terminare la loro corsa sul pavimento. «Divieto di ingresso», è stato subito scritto su un foglio di carta affisso alla porta rossa che dà l’accesso alla zona diventata un «locale inagibile». «Al Terzo Secondo – ribadisce Akram Abu Sneineh, segretario provinciale del sindacato Fsi- Usae – si è sfiorata la tragedia. Per la sicurezza di tutti andrebbe evacuato l’intero reparto».

Le altre chiusure

E sabato scorso l’Asl ha chiuso anche le scale del sesto padiglione. In questo caso non si sono verificati crolli, ma la chiusura è stata preventiva perché l’Asl ha appurato che in quel punto c’è il rischio che franino intonaci o calcinacci. E di situazioni così, passeggiando per l’ospedale, se ne trovano anche altre. L’edificio che dà accesso al terzo padiglione, per esempio, accoglie i visitatori col nastro bianco e rosso. E il messaggio «scale inagibili» appare appena varcata la porta di accesso. La mappa delle chiusure, lo ricordiamo, l’ha composta Daniela Boem, componente della segreteria provinciale del Fials di Livorno. «Al quarto padiglione – ha detto la sindacalista – sono inutilizzabili alcune stanze lato diabetologia e molti locali sono chiusi anche al padiglione sesto piano terreno compresa la senologia e, al secondo piano, sono in atto lavori di messa in sicurezza con la medicheria che nel frattempo è stata resa inagibile. Ciò che desta particolare preoccupazione è lo stato del padiglione secondo che era stato ristrutturato e che adesso risulterebbe messo anche peggio degli altri con la medicina a piano terreno spostata nella ex Nefrologia. Neppure la morgue risulta risparmiata, con il personale che deve concentrare le attività su alcuni locali».

Le zone di intervento

La direzione dell’ospedale, da parte sua, si è già scusata assicurando «il massimo impegno a portare a termine in modo definitivo gli interventi nel più breve tempo possibile, riducendo al minimo le variazioni ai servizi offerti e le possibili difficoltà incontrate dai cittadini». Ed ecco la delibera con cui la direzione dell’Asl indica gli interventi da eseguire nell’ospedale di Livorno. Che consistono in lavori sui soffitti e sulla copertura dei padiglioni primo (Adi e Medicina Nucleare); secondo (Medicina); terzo (Neurochirurgia e Ortopedia); quarto (ambulatori); sesto (Chirurgia); settimo (poliambulatori e libera professione) e decimo (psichiatria). Importo complessivo necessario per lavori considerati dall’Asl «urgenti e non procrastinabili»: 2 milioni e mezzo di euro.

I motivi

Le premesse della delibera sono scritte nero su bianco sulla delibera stesse. Innanzitutto «è stato costituito un gruppo di lavoro che ha redatto uno studio che rappresenta la sintesi di quello che è urgente fare nell’immediato, di quelle necessarie azioni da adottare in attesa dell’avvio dei lavori di costruzione del nuovo ospedale». E gli interventi individuati «riguardano l’esecuzione di opere attinenti la sicurezza delle strutture e il miglioramento della prevenzione incendi, nonché opere atte a ripristinare il decoro delle parti esterne degli edifici». Inoltre «nell’immediato è necessario, considerate le criticità, approvare la prosecuzione e il completamento dei lavori più urgenti relativi a eliminare le infiltrazioni e a ripristinare i soffitti ove se ne sia evidenziata la necessità». E di necessità, effettivamente, ce ne sono. Individuati i padiglioni “critici” e deliberati gli interventi, adesso resta da capire il cronoprogramma. Quando, cioè, saranno effettuati questi lavori, per quanto tempo andranno avanti e se ci saranno ulteriori modifiche nei servizi offerti dall’ospedale dove, lo ricordiamo, ci sono già stati alcuni trasferimenti di reparti e funzioni che, in qualche caso, sono andati temporaneamente a finire nei container allestiti in alcuni punti del maxi edificio.

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