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Viareggio, bagni aperti o chiusi a Pasqua? Perché il Comune non ha ancora deciso e la delusione dei balneari

di Donatella Francesconi
Viareggio, bagni aperti o chiusi a Pasqua? Perché il Comune non ha ancora deciso e la delusione dei balneari

L’amministrazione prima allunga la stagione, poi fa un passo indietro ritirando la delibera. L’assessore Meciani: «Non è mai stato approvato in giunta»

27 marzo 2024
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VIAREGGIO. Al fine settimana di Pasqua mancano tre giorni e i balneari viareggini ancora non sanno dal Comune se potranno aprire non solo le spiagge ma anche bar e ristoranti. Ma non solo. Un raggio di sole aveva illuminato lo scenario di incertezza e tensione aperto da giorni nella tarda mattinata di ieri. Quando, pubblicata all’Albo pretorio del Comune di Viareggio, era apparsa la delibera di Giunta numero 106 del 22 marzo scorso, dal titolo “Anticipazione stagione balneare 2024”. Anticipazione così definita nel testo della delibera che «con votazione unanime espressa nelle forme previste dalla legge» prevede: «Per il corrente anno 2024 ampliare la stagione balneare, compresa tra il 15 aprile e il 15 ottobre di ciascun anno, ai sensi dell’articolo 1 dell’ordinanza dirigenziale numero 2 del 17 gennaio 2019, dal 30 marzo 2024 al 15 ottobre 2024». Risolto così il problema dell’apertura delle attività accessorie, bar e ristoranti, considerando il 30 marzo l’avvio di stagione. Al provvedimento è allegato il parere favorevole del dirigente del settore Demanio, Fabiano Tazioli, rilasciato in data 14 marzo, otto giorni prima delle riunione di Giunta che ha licenziato la delibera.

Anzi no. Perché non appena l’atto ha iniziato a circolare tra i balneari, l’assessore al turismo e attività produttive Alessandro Meciani (imprenditore balenare) ha aperto la doccia gelata: «Non è stata approvata». E, nel giro di poco, la delibera di Giunta numero 106 è stata ritirata dalla pubblicazione all’Albo pretorio dell’Ente pubblico.

I commenti dei balneari oscillano tra rabbia, delusione, preoccupazione per gli ordini da confermare così come le presenze al lavoro da sabato a Pasquetta almeno. Considerando che molti stabilimenti hanno prenotazioni per cerimonie di vario tipo subito dopo Pasqua. Cosa accadrà adesso non è dato saperlo, soprattutto perché i tempi sono strettissimi. Tra le poche certezze, quella che non è sufficiente il ritiro dalla pubblicazione ufficiale affinché gli effetti della delibera 106 non siano da considerarsi validi. Come ha sottolineato più di un esponente della categoria nel dibattito che si è sviluppato nel pomeriggio di ieri.

Al momento, rimangono solo le indicazioni che lo stesso Meciani aveva dato ai rappresentanti della categoria: si possono aprire i soli stabilimenti per cure elioterapiche dandone comunicazione agli uffici Suap e Demanio; chi ha licenza annuale può aprire anche bar e ristorante; chi ha licenza di bar e ristorante che non riporti l’indicazione dal 15 aprile al 15 ottobre può aprire bar e ristorante dichiarando che comunque l’apertura non supera i 180 giorni (limite della stagionalità per la tassazione); se, invece, la licenza prevede le due date, l’apertura non è possibile fuori dal periodo fissato.

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