Il Tirreno

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Retroscena

Corruzione in Liguria: chi è Saverio Cecchi, l’ex campione dei canottieri d’Arno finito nell’inchiesta

di Mario Neri
Giovanni Toti e Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica
Giovanni Toti e Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica

In un’intercettazione, il presidente di Confindustria nautica si complimenta con colui che i magistrati ritengono il tuttofare del “sistema Toti”

10 maggio 2024
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«Hai fatto la legge per benino... Un altr’anno ci metti un milione», diceva Saverio Cecchi, ormai diventato un po’ cinico e vorace, a Matteo Cozzani, il sindaco di Portovenere diventato capo di gabinetto di Giovanni Toti, suo braccio destro e factotum, diga e idrovora di finanziamenti elettorali e, sostengono i pm di Genova e La Spezia, di tangenti. Del resto il Cecchi, 74 anni, è un toscanaccio. Cresciuto a Capraia e Limite, nell’empolese. Voce lievemente roca, la “C” aspirata ma non troppo dei fiorentini cresciuti nel contado ma che hanno conquistato posizioni di potere e imparato l’etichetta dei salotti che contano anche se quei salotti un po’ li schifano. Cecchi arriva a cavalcare le onde del potere del mare attraverso il fiume, nel senso che a Limite cresce nella Canottieri locale, diventa perfino timoniere pluricampione italiano. In riva d’Arno costruisce anche la sua azienda, la Twin Disc, azienda che produce compennenti meccanici per i motori delle barche e di cui resta amministratore fino al 2012. Poi cede la mano al figlio e infine ad altri imprenditori, intanto entra nel cda di un colosso, GP Yachts srl. Gli affari si spostano verso i poli della nautica toscana, poi italiana, e comincia a scalare il settore nautico di Confindustria, fino a diventarne presidente nazionale nel 2019, ruolo da cui si è appena autosospeso.

Nell’intercettazione s’è appena complimentato con colui che i magistrati ritengono il tuttofare del “sistema Toti”. Cozzani in fondo per mesi assicura a lui e ad Alessandro Campagna, direttore del Salone Nautico, che la «leggina» per aumentare i finanziamenti della Regione Liguria alla maxi fiera annuale del comparto a Genova verrà approvata al più presto. Lo fa fra giugno e luglio 2021 in varie occasioni. «Abbiamo portato in giunta la leggina per il tuo Salone eh», rassicura il capo di gabinetto. «Bene, allora la licenzi già nel 2022?», ribatte Cecchi. «Il 31 luglio viene approvata», continua Cozzani. E qui l’imprenditore di Limite arrivato da un paio d’anni ai vertici di Confindustria esulta: «Grande, grande, grande, grande! Invece io ho sistemato per te eh, amico».

Cosa produce la leggina? Per i magistrati, che si sono convinti ad indagare per corruzione sia Cecchi che Campagna oltre che Cozzani, la delibera decreta un aumento dei contributi regionali per il Salone, passati prima da 400mila a 780mila euro nel 2022 grazie a un cavillo che ha permesso alla giunta Toti di attingere ai fondi europei Fesr e poi saliti addirittura a 1,2 milioni nel 2023 (insomma, Cozzani l’ha fatta più che per benino). In cambio di cosa? Di finanziamenti elettorali per la campagna elettorale per le Politiche del 2022, in cui corrono per il parlamento uomini e donne del partito del governatore, ed entrate per l’azienda di famiglia di Cozzani medesimo, la OF srl gestita dal fratello Filippo, che otterrà dal salone le commesse per due forniture di brick di acqua da distribuire alla fiera nei due anni successivi, per la precisione 10.038,79 euro di bottigliette fatturate il 22 settembre 2022 e 10.396,16 euro messi nero su bianco il 16 settembre 2023. Del resto Cozzani, intercettato, rivendica l’operato: «Scusa eh Saverio. Io sono arrivato che al Nautico gli venivano riconosciuti 350mila euro... scarsi .. nel 2020, no?». Cecchi: «Sì, sì». Cozzani: «Ecco, ora Campagna esce con 780mila euro qui». E il toscanaccio ringrazia: «Meno male che ci sei tu, grazie caro, ciao». Ma Cozzani non molla, esige un riconoscimento: «Anche la banchina t’hanno fatto grazie a me, ricordatelo eh». «Lo so, un milione e sette, sì lo so lo so». E il capo di gabinetto allora si fa prosaico: «Puttana la miseria». Cecchi ride ma qualche tempo dopo il buon esito del primo Salone “gonfiato” dai finanziamenti torna per sincerarsi di aver capito: «Dove ci si posiziona Matteo ora?».

E il Mr. Wolf della Regione Liguria rassicura: «Ci si ragiona dai. Ci ragioniamo, 15 giorni decidiamo che cosa fare». Ma l’industriale incalza: «Poi mi dovete dare due dritte Matteo, cioè, il Salone è proprio in piena campagna elettorale...». «E certo», risponde il braccio destro di Toti. «Il 22, sfruttiamolo sfruttiamolo se c’è la possibilità. Senza esagerare naturalmente, però...».
 

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